Telecom si appresta a diventare una public company

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Telecom Italia si appresta a diventare una public company modellando di conseguenza la composizione del proprio Consiglio di Amministrazione, formato per la maggior parte da indipendenti.


A metterlo in chiaro è l’Amministratore delegato di Telecom Patuano, confermando le voci dei giorni scorsi in relazione a Tim Brasil. Lo scorso 7 novembre Marco Patuano aveva fatto chiarezza affermando che il piano A di Telecom è rimanere in Brasile con le attività che ha, tuttavia allo stesso tempo le cose potrebbero essere modificate. A proposito di una possibile fusione con Oi Patuano aveva dichiarato che è obbligatorio esplorare un’opportunità strategica così importante.

Nel corso del board straordinario, convocato per venerdì prossimo, il consiglio potrebbe di conseguenza dare mandato ai manager del gruppo di realizzare un’analisi delle opzioni strategiche possibili in Brasile.

Patuano ha messo sul piatto numerose argomentazioni, spendendo parole anche in relazione all’evoluzione dell’azionariato e sugli attuali azionisti di riferimento.

Abbiamo avviato un percorso verso la public company. In questa direzione va anche la composizione del board, formata per la maggior parte da indipendenti. Non stiamo rispondendo a un azionista di riferimento, ma lavoriamo nell’interesse dell’azienda. Poniamo l’azienda al di sopra dell’intesse degli azionisti. La società di punta nelle telecomunicazioni vorrebbe avere nell’azionariato investitori di lungo termine, anche se va riconosciuto che gli investitori di lungo termine non hanno bandiera: il mercato è fatto di investitori di lungo e breve termine.

Per quanto concerne le indiscrezioni su una scissione del network, Patuano ha inoltre negato l’ipotesi di una separazione della rete bloccando sul nascere le speculazioni. La rete di Telecom è capillare, importante, e va potenziata e amplificata.
 

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