Ue mantiene intatto vincolo del 3%

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La Commissione europea ha scelto di deviare in maniera temporanea sui conti pubblici, tuttavia manterrà intatto il vincolo del 3%.
Le nuove norme riguardanti la flessibilità della Commissione Ue contemplano più tempo per raggiungere gli obiettivi di bilancio per coloro i quali effettuano le riforme e scorporo degli investimenti co-finanziati dalla Ue ma solo se non si sfora il tetto del 3% di deficit, risanamento meno duro nei momenti di difficoltà dell’economia:

La Commissione non propone nessuna modifica delle regole esistenti, quindi non sarà fatto nessun passo legislativo e queste linee guida saranno applicabili immediatamente. Lo scopo è incoraggiare l’attuazione delle riforme, promuovere gli investimenti, soprattutto nel contesto del nuovo fonda strategico (EFSI) del piano Juncker, e prendere meglio in considerazione il ciclo economico in ogni Stato. Tre gli aspetti principali della comunicazione. Primo, la Commissione prenderà in considerazione l’impatto positivo delle riforme, sia per chi è nel braccio preventivo del Patto di stabilità (cioè ha un deficit sotto il 3%) sia per chi è nel braccio correttivo (cioè è sotto procedura per deficit). Le riforme devono essere importanti, con impatto positivo verificabile sul bilancio, e devono essere attuate. La Commissione valuterà le riforme prima di consentire una «deviazione temporanea dall’obiettivo di medio termine o dal percorso verso esso. Tale deviazione non può essere maggiore di 0,5%, e deve essere assicurato un «margine di sicurezza» in modo che il 3% di deficit non venga mai superato.

Il secondo aspetto riguarda la clausola per investimenti e sottolinea che i Paesi che si trovano nel braccio preventivo possono deviare temporaneamente dall’obiettivo per fare investimenti in progetti co-finanziati dalla Ue a patto che rispettino alcune condizioni. Il loro prodotto interno lordo deve essere sotto il potenziale (output gap maggiore di -1,5%), la deviazione non deve portare al non rispetto del 3% di deficit. Il terzo aspetto precisa come calcolare gli ‘up’ e i ‘down’ dell’economia, creando una nuova ‘matricè che consentirà di aggiustare il passo degli sforzi strutturali richiesti in base al ciclo economico di
ognuno.

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