Via all’immatricolazione digitale delle auto

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Il nuovo processo di immatricolazione digitale degli autoveicoli è una realtà. Da ieri con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Italia porta a compimento, prima tra gli Stati membri, la semplificazione dell’intero processo di immatricolazione degli autoveicoli.

La semplificazione del processo passa dall’introduzione della dematerializzazione del certificato di conformità (Coc), che completa la tranche già realizzata da molti anni per la dichiarazione per l’immatricolazione: entrambi i documenti, uno tecnico e l’altro amministrativo, rilasciati dalle case costruttrici e necessari per l’immatricolazione dei veicoli, ora viaggeranno solo tramite Web.

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Il certificato di conformità, fino a questo momento era stato cartaceo. Si tratta di un documento che garantisce la conformità del veicolo al tipo omologato, secondo le norme comunitarie, emesso dal costruttore ed utilizzato al momento della prima immatricolazione dei veicoli a motore.

I costruttori trasmettono telematicamente all’Archivio nazionale dei veicoli, gestito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, i dati tecnici che, grazie ad un sistema di validazione informatico, garantiscono la coerenza degli stessi dati al tipo omologato; i dati in questione verranno in parte riportati sulla carta di circolazione al momento della immatricolazione.

Il nuovo sistema presenta una maggiore affidabilità dell’intero processo e riduce i tempi necessari per gli adempimenti tecnico-burocratici della messa su strada del veicolo. Molto di questo processo è dovuto all’impegno congiunto dell’amministrazione pubblica, delle case costruttrici e le loro associazioni rappresentative, che è stato possibile con l’avvio a regime del nuovo processo immatricolativo  che ha coinvolto circa l’80% dei marchi delle case costruttrici presenti sul mercato italiano.

I restanti marchi entreranno nel nuovo processo nei prossimi giorni e, comunque, entro l’anno corrente. Il processo di dematerializzazione segue quello già in atto, dal 18 ottobre scorso, del contrassegno assicurativo.

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