Viaggi, gli europei preferiscono l’aereo

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Quella di cui parliamo è una prassi ormai consolidata, figlia di tariffe convenienti e spostamenti più veloci rispetto alle altre opportunità a disposizione di turisti e non.

Per il quanto anno di fila si registra una crescita dei trasporti via aereo. Lo comunica la Iata, ovvero l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, la quale ha rivisto l’outlook 2016 per l’industria del trasporto aereo mondiale con una previsione aggiornata di 39,4 miliardi di dollari di profitti (contro i 36,3 miliardi stimati a dicembre scorso). Questo si è verificato in virtù di ricavi per 709 miliardi di dollari e a un margine netto del 5,6 per cento. Nel 2015 il comparto ha generato profitti per 35,3 miliardi di dollari (rivisti dai 33 miliardi calcolati a dicembre scorso).

Così la Iata:

Oltre metà dei profitti attesi nel 2016 verranno dal mercato del Nord America (22,9 miliardi), mentre le compagnie africane dovrebbe registrare perdite complessive per 500 milioni di dollari. A spingere i profitti, sarà principalmente la discesa del prezzo del petrolio, con una previsione di 45 dollari al barile (brent) rispetto ai 53,9 dollari del 2015. Il traffico passeggeri dovrebbe crescere del 6,2%, con una leggera flessione rispetto al +7,4% del 2015.

Ma il Nord America non è l’unica parte del mondo in cui si è verificata una preferenza massiccia dell’aereo rispetto a treni, bus, macchine e altri mezzi di trasporto.

Avvicinandosi, anche l’Europa promette molto bene come sottolinea l’organizzazione nel suo report.

Nel primo trimestre di quest’anno, secondo i dati di ACI Europe, il traffico passeggeri negli aeroporti europei è cresciuto in media del 7,8%, nonostante l’impatto degli attacchi terroristici di Bruxelles sia stato pesante, ma limitato soprattutto al Belgio, con l’aeroporto della capitale belga che ovviamente ha subito il peso maggiore (-29,1% a marzo e -5,3% nel primo trimestre).

 

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