Il cdaย degli azionisti della Zucchi ha deciso di fare domanda di concordato preventivo in bianco al tribunale di Milano.
L’assise, inizialmente previstaย per il 23 e il 24 marzo, era stata rimandata al 20 aprile aspettando di formalizzare un nuovo accordo sul debito con le banche dopo che la societร non era riuscita a rispettare alcuni degli impegni presi nell’ambito della precedente intesa.
A questo punto, tuttavia, l’accordo con gli istituti finanziatori sarร trovato nell’ambito del concordato preventivo in bianco, il cui vantaggio, per la societร tessile da mesi in tensione finanziaria, sarebbe senza dubbio quello di bloccare eventuali istanze dei creditori prima che sia messo a punto un vero e proprio piano di ricostruzione.
Come si legge inย una nota della Zucchi diramata dopo l’assemblea, “al fine di porre le condizioni per poter addivenire alla formalizzazione di un accordo di ristrutturazione con le banche finanziatrici ai sensi dellโarticolo 182 bis della legge fallimentare, la societร ha deliberato di procedere al deposito del ricorso ex art. 161 (che disciplina appunto il concordato preventivo, ndr), sesto comma, della legge fallimentare, determinando, nel periodo di tempo intercorrente fra tale deposito e lโomologazione dellโaccordo di ristrutturazione del debito, lโinapplicabilitร dellโart. 2447 del codice civile e lโinoperativitร della causa di scioglimento di cui allโarticolo 2484 del codice civile”. Da ricordare che l’articolo 2447 del codice civile elenca i provvedimenti da prendere nel caso in cui le perdite superino il terzo del capitale sociale, situazione in cui la Zucchi si รจ di nuovo ritrovata dopo avere archiviato i primi nove mesi del 2014 con un rosso di 8,9 milioni.
Stando agli ultimi dati comunicati (la societร figura nella black list della Consob e deve perciรฒ rendere un’informativa mensile sulla propria situazione debitoria), alla fine di febbraio la posizione finanziaria netta della Zucchi risultava negativa per 85,3 milioni, in miglioramento rispetto al dato di 92,7 milioni di fine 2013. Le banche coinvolte nella nuova trattativa sul debito, che segue quella siglata giร nel 2013 ai sensi dell’articolo 182 bis della legge fallimentare, sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Ubi, Banco Popolare e Bnl, con le prime tre che figurano anche giร come azioniste della societร , rispettivamente con il 3,5%, 4,7% e il 2,5 per cento. Mentre Buffon ha in mano la quota di controllo del 56,26 per cento.