Pagamenti in contanti, la soglia non vale per gli stranieri

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Il pagamento in contanti oltre i 1000 euro non è più possibile per chi risiede in Italia ma per una deroga ancora non troppo comprensibile, gli stranieri possono operare con contanti fino a 15.000 euro anche in Italia, a patto che non risiedano nel nostro Paese. Proviamo a fare chiarezza. 

La regola è questa: per tutti i soggetti residenti nello Stato italiano, indipendentemente dalla loro nazionalità, per il pagamento in contanti si applica la soglia di 999,99 euro. Per le cifre che superano i 1000 euro, invece, bisogna usare altri strumenti di pagamento, quindi bonifici, assegni on trasferibili, carte di credito e bancomat.

Un particolare che è stato ribadito da Enrico Zanetti del MEF in Commissione Finanze. La soglia dei 999,99 euro vale soltanto per chi risiede in Italia. Una delle deroghe della normativa prevede infatti che gli stranieri non residenti in Italia, non debbano adeguarsi a questa legge.

Contanti, sempre meno persone ne fanno uso

Se chi acquista appartiene ad uno dei Paesi dell’UE o dello Spazio economico europeo, non deve rispettare il limite dei 1000 euro ma quello dei 15.000 euro. Il limite dei pagamenti in contanti è elevato specie per quel che riguarda il commercio al dettaglio e le agenzie di viaggi.

Gli stranieri non residenti, quindi, possono pagare anche con 15.000 euro prodotti e servizi. Il commerciante residente in Italia, però, per accettare un pagamento di questo tipo, deve inviare una comunicazione all’Agenzia elle Entrate indicando un conto corrente in cui saranno versati i soldi il primo giorno feriale successivo al pagamento. In più una volta effettuato il pagamento, bisognerà presentare all’operatore finanziario una copia della comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate.

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