Per il FMI le riforme italiane valgono il 5% del PIL

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 Il Fondo Monetario Internazionale, da tempo, tiene dโ€™occhio quel che fa la politica italiana per stimolare la crescita economia nel nostro paese. Il FMI ha chiesto a tutti gli stati di lavorare per aumentare la flessibilitร  interna e ridurre i costi del mercato del lavoro. Se tutti i paesi riuscissero a lavorare nella stessa direzione sarebbe il Prodotto Interno Lordo internazionale a trarne beneficio.

โ–บย Per il Fmi lโ€™Italia puรฒ tornare a crescere

Sembra infatti che con le liberalizzazioni e unโ€™economia sospinta nella direzione giusta, con il progressivo abbandono dei contratti di lavoro atipici, si potrebbe arrivare ad un +5% del PIL. I punti cardine della riforma, quindi, sono nelle liberalizzazioni e nel mercato del lavoro. Due elementi in grado di trainare lโ€™economia internazionale ma soprattutto interessanti ed efficaci nel contesto italiano.

Il nostro paese, secondo il FMI deve prima di tutto colmare il gap che lo allontana dai paesi piรน avanzati del centro Europa dove non รจ solo il divario sul terreno delle pensioni a pesare in modo insistente.

โ–บย Lo spread delle pensioni

Sul mercato del lavoro italiano il FMI รจ molto diretto: gliย  incentivi allโ€™apprendistato sono interessanti ma lasciare in circolazione tanti contratti atipici, puรฒ essere controproducente. Sono invece apprezzabili gli sforzi in materia di accordi sindacali e pacchetti fiscali, entrambi, ormai, risalenti al 2011.