Il Pil americano fa registrare un rialzo, dal +3,5% del terzo trimestre al +3,9%. Gli analisti si aspettavano un +3,3%. In Borsa, nel Vecchio Continente, questo incremento ha scatenato in un primo momento gli acquisti.
Tuttavia, gli indici hanno rallentato a seguito della comunicazione del dato sulla fiducia dei consumatori statunitensi scesa a 88,7 punti nel mese di novembre in confronto ai 94,1 punti del mese di ottobre. Gli analisti si aspettavano un dato in ascesa a 96 punti.
I rendimenti dei principali bond governativi europei, il cui trend รจ inversamente proporzionale al prezzi, si sono ulteriormente abbassati. Il rendimento del BTp decennale ha toccato un nuovo minimo al 2,14%, dopo quello di ieri al 2,16%. Il differenziale di rendimento con lโanalogo Bund tedesco รจ rimasto tuttavia stabile. Questo perchรฉ gli acquisti stanno premiando anche il titolo decennale tedesco il cui tasso, nel corso della mattinata, ha anchโesso aggiornato il minimo storico allo 0,75%.
La motivazione che stimola bond governativi dellโarea euro รจ sempre la stessa: la scommessa di un Quantitative easing targato Bce. Una prospettiva le cui probabilitร si sono fatte piรน concrete dopo che il presidente Mario Draghi ha parlato venerdรฌ scorso dell’urgenza di contrastare ยซsenza ritardiยป la discesa dei prezzi dell’area euro dicendosi pronto, nel caso, ad ampliare la portata degli stimoli monetari.
A Piazza Affari gli acquisti si sono concentrati sui gruppi bancari. Nello specifico quelli, tra i big, che piรน hanno sofferto in questo ultimo mese. Sono ben acquistate ad esempio le azioni del Banco Popolare che nellโultimo mese hanno perso circa il 12% del proprio valore. Idem per Bper che negli ultimi 30 giorni ha perso quasi il 10 per cento. Prese di profitto invece sul titolo Eni che prosegue il ritracciamento dopo il balzo di venerdรฌ scorso (+4,69%) in scia al calo del prezzo del petrolio.