Il board di amministrazioneย di Enel ha approvato il bilancioย del primo semestre che si รจ conclusoย con ricavi in crescita a 37,632 miliardi (+4,2%) ed Ebitda (margine operativo lordo) a 7,961 miliardi (+1,5%).
I numeri fanno bene al titolo presso la Borsa di Milano. I risultati in crescita in America Latina e nella Penisola iberica, nonchรจ il buon movimentoย delle rinnovabili, hanno compensato la contrazione dei margini in Italia e nell’Europa dell’Est. Il risultato netto del gruppo saleย del 10,1% a 1,833 miliardi e l’utile netto ordinario del 3,4% a 1,604 miliardi; l’incremento godeย dei minori oneri finanziari, parzialmente compensati dalla maggiore incidenza delle interessenze di terzi in Endesa.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno cresce portandosiย a 39,849 miliardi (+6,6% in confrontoย al 31 dicembre 2014). L’incremento, secondoย Enel, รจ sostanzialmente connesso agli investimenti del periodo e al pagamento dei dividendi.
Una nota del gruppo spiega:
Confermiamo i nostri obiettivi per il 2015 e continuiamo a lavorare intensamente su questa traiettoria positiva. Il nostro ebitda si dimostra solido grazie ai buoni risultati registrati nelle rinnovabili, nella divisione infrastrutture e reti, nelle attivitร della Penisola iberica e nell’area retail in Italia. Continua, secondo programma il percorso di semplificazione societaria in America Latina mentre si registra una forte crescita in tutta l’attivitร delle energie rinnovabili. La riorganizzazione di gruppo avviata lo scorso anno, sta giร registrando segnali di miglioramento nei flussi di cassa.
L’ad Starace ha anche fornito aggiornamentiย sulle dismissioni, dalle quali รจ esclusa Endesa: nella conference call ha spiegato che la vendita degli asset slovacchi รจ nella fase finale. “Per Slovenske Elektrarne abbiamo ricevuto due offerte vincolanti definitive, i negoziati stanno andando avanti e ci aspettiamo di chiudere per la fine dell’anno”. Starace ha confermato la vendita in due fasi: “Una prima fase in cui venderemo una quota di minoranza; una seconda fase con la vendita della restante quota dopo il completamento dei lavori delle centrali nucleari”.