Risulta ancora deludente rispetto alle aspettativeย la produzione industriale nell’Eurozona. Il dato, rilasciato oggi da Eurostat, ha fatto segnareย un calo dello 0,4% a giugno, su base mensile, a fronte diย un consenso che vedeva un calo dello 0,1%.
Su base annuale, tuttavia, il dato ha mostrato un aumento dell’1,2%.
Nei Paesi Ue,la flessione รจ stata pari alloย 0,2% su base mensile, con un aumento su base annua dell’1,7%. E’ da ricordare che la produzione industriale dell’Eurozona aveva giร registrato un calo dello 0,2% a maggio, mentre quella dell’Ue dello 0,1%. In Italia la produzione industriale ha registrato a giugno un calo dell’1,1% rispetto a maggio e una flessione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Come spiegano gli economisti di Ing, “dopo un forte trend nel secondo semestre del 2014, la produzione industriale รจ stata caratterizzata da un andamento ribassista quest’anno, nonostante la domanda domestica dell’Eurozona sia cresciuta e l’euro debole sia andato a favore delle esportazioni”.
Comunque, proseguono gli esperti, “i dati della produzione industriale non riflettono l’ottimismo che i Pmi manifatturieri hanno mostrato di recente. Questo pone delle domande sul recupero manifatturiero quest’anno, che potrebbe sottoperformare rispetto alle stime precedenti”.
Comunque oggi l’attenzione degli investitori รจ completamente rivolta alla mossa della Banca centrale cinese che per la seconda volta ha svalutato lo yuan. Piazza Affari รจ rimasta pressochรจ invariata dopo il dato, continuando a scambiare in rosso. Il listino milanese cede ora l’1,94% a 23.239 punti.
Stessa sorte per la altre piazze europee, sulle quali la produzione industriale non ha impattato significativamente. Il Dax arretra del 2,26%, il Cac del 2,18% e l’Ibex dell’1,47%. Neanche i mercati valutari hanno visto un aumento della volatilitร in seguito al dato piรน debole delle attese. Il cross euro-dollaro scambia ora in area 1,1138.