La presenza di Fincantieri in Cina suscita reazioni in Italia

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L’Italia si inserisce nel settore crocieristico cinese grazie all’accordo che Fincantieri ha siglato a Shanghai con China State Shipbuilding Corporation (Cssc), gigante della cantieristica cinese, e il distretto di Baoshan, per creare un parco della cantieristica navale.

La firma segue a ruota quella di Pechino quando รจ stato sottoscritto un accordo vincolante tra Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation, per la costruzione nel cantiere Waigaoqiao Shipbuilding (SWS) di Shanghai di due navi da crociera, mai realizzate per il mercato cinese.

Baoshan si trova in unโ€™area strategica, proprio nella parte settentrionale della megalopoi, allโ€™incrocio dello Huangpu e dello Yangtze.

Si tratta di un progetto di grande rilevanza che potrร  portare in Cina altre piccole e medie imprese italiane che vorranno insediarsi a Baoshan e sfruttare il parco cantieristico che nascerร .

La societร  italiana leader al mondo nella progettazione e costruzione di navi da crociera e operatore di riferimento in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, dalle navi militari allโ€™offshore, dalle navi speciali e traghetti a elevata complessitร  ai mega-yacht, nonchรฉ nelle riparazioni e trasformazioni navali, produzione di sistemi e componenti meccanici ed elettrici e nellโ€™offerta di servizi post vendita.

Con oltre 8.400 dipendenti in Italia e un indotto che impiega quasi 50.000 addetti, Fincantieri ha saputo valorizzare una capacitร  produttiva frazionata su piรน cantieri facendone un punto di forza, riuscendo ad acquisire il piรน ampio portafoglio di clienti e di prodotti nel settore delle crociere.

Tanto che il bilancio dei primi 9 mesi di quest’anno รจ piรน che positivo, i ricavi al 30 settembre 2018 sono in incremento del 8,5% rispetto al medesimo periodo del 2017; Ebitda margin al 7,3% in aumento rispetto al 6,5% del 30 settembre 2017; carico di lavoro complessivo record a 32,5 miliardi (quasi 6,5 volte i ricavi del 2017).

La sua presenza in Cina sembra aver messo in allarme i suoi concorrenti. A supporto di questi ultimi sono scesi in campo il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti della Lega, Edoardo Rixi, e Luigi Merlo.

Merlo, presidente di Federlogistica, ex presidente dellโ€™Autoritร  portuale di Genova ed ex consigliere del ministro Graziano Delrio, qualche anno fa voleva entrare nel management di Msc, societร  di navigazione fondata da Gianluigi Aponte. Ma in quella occasione lโ€™Autoritร  nazionale anticorruzione (Anac), con delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone, ha bloccato la sua nomina. Luigi Merlo non poteva diventare direttore delle relazioni istituzionali per lโ€™Italia di Msc, in quanto la sua nomina violava la legge di riforma dei porti.

Il viceministro Edoardo Rixi aveva sostenuto: โ€œFincantieri secondo me ha commesso un grave errore, cosรฌ lโ€™industria navalmeccanica rischia di finire come il tessile, svenduta ai cinesi. Va bene il dialogo ma deve essere alla pari, cosรฌ rischiamo che tornino i fantasmi del passato. Condivido lโ€™allarme che aveva lanciato Gianluigi Aponteโ€.

Qualche giorno fa Merlo durante un incontro pubblico a Genova ha dichiarato: โ€œPechino annuncia di voler costruire 15-20 navi da crociera lโ€™anno: il pericolo di creare una sovracapacitร  nel settore delle navi da crociera รจ evidente, e questo si รจ determinato perchรฉ lโ€™Europa ha permesso un trasferimento di una delle ultime conoscenze appannaggio del Vecchio Continente alla Cina, con il rischio concreto che questo abbia serie conseguenze sullโ€™industria italiana, compreso il cantiere di Sestri Ponente qui a Genovaโ€.

Dichiarazioni che sembrano piรน un sostegno per MSC Crociere, interessata ad arginare la concorrente Carnival, che un vero pensiero contro la presenza di Fincantieri in Cina.