In tanti si chiedono in queste settimane a cosa sia dovuto lo stop della produzione Stellantis a Pomigliano. Sostanzialmente, a causa di una riduzione della domanda, Stellantis ha sospeso la produzione nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, introducendo un contratto di solidarietà per i dipendenti. La misura mira a bilanciare la capacità produttiva con la domanda di mercato, che ha mostrato un calo in alcuni segmenti.

Dettagli della sospensione e dello stop della produzione Stellantis a Pomigliano
La sospensione interessa due linee di produzione. La prima, come si può facilmente immaginare, è la linea della Panda. La produzione è stata interrotta dal 29 settembre al 6 ottobre. Nonostante la Panda abbia registrato una buona performance, il segmento delle city car (segmento A) ha subito una contrazione a livello generale in Europa.
C’è poi la linea della Tonale. La produzione di questo modello sarà ferma dal 29 settembre al 10 ottobre. Le vendite del marchio Alfa Romeo nell’Unione Europea hanno mostrato un calo dell’1,9% nel primo semestre del 2025 rispetto al 2024, una situazione complicata anche dalle incertezze legate ai dazi commerciali tra UE e Stati Uniti.
Motivi della decisione per lo stop della produzione Stellantis a Pomigliano
Stellantis ha giustificato la decisione come un approccio prudente per “riequilibrare la capacità produttiva con la domanda effettiva“. La mossa è una risposta alla stagionalità dei mercati europei e a un contesto economico e geopolitico incerto, che influisce sulle vendite del settore automobilistico.
I sindacati non credono che le frequenti interruzioni della produzione nello stabilimento di Pomigliano siano dovute solo alla “stagionalità” del mercato. La loro preoccupazione è che dietro il “riequilibrio tra capacità produttiva e domanda effettiva” si nasconda un problema più profondo e meno rassicurante per il futuro dell’azienda in Italia.
L’allarme lanciato dalle rappresentanze sindacali è sempre più forte e la richiesta è chiara: un incontro urgente con il CEO Antonio Filosa. L’obiettivo non è discutere solo della situazione a Pomigliano, ma di tutto il futuro di Stellantis nel nostro Paese. I continui stop della produzione, infatti, vengono percepiti come un segnale d’allarme che fa temere che le “ottimizzazioni” nascondano in realtà una potenziale crisi più grave per l’industria automobilistica italiana.
I sindacati chiedono un colloquio diretto con i vertici aziendali per avere risposte concrete sul destino dello stabilimento e del ruolo dell’Italia nelle strategie future del gruppo. Insomma, la sensazione è che lo stop della produzione Stellantis a Pomigliano celi una situazione più complessa e delicata di quanto sia stato comunicato tramite l’annuncio del produttore.