Se all’estero si chiede quali sono i simboli dell’Italia ci sentiamo rispondere sempre il solito trio che รจ entrato nel sentire comune: pizza, pasta e mandolino. In realtร l’immagine dell’italiano all’estero รจ molto piรน ricca e di recente si รจ arricchita di particolari legati al comportamento finanziario del management tricolore.
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Insomma, il nuovo luogo comune da sfatare รจ quello dell’Italia spendacciona, con le tasche e le mani bucate. Un clichรฉ difficile da abbattere se si considera quello che รจ successo per la spesa pubblica. Basta fare un’analisi dell’Italia nel contesto europeo per scoprire che รจ il paese con la quota maggiore di pressione fiscale. Nel 2012, il 50,7 per cento del reddito dei nostri concittadini รจ finito nelle tasche dell’Erario.
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I cittadini hanno quindi pagato le imposte e offerto tantissimi soldi allo Stato che non รจ stato perรฒ capace di usarli in modo efficace visto che oggi la spesa pubblica ha raggiunto quota 50,1 per cento, vale a dire 805 miliardi di euro. Nel 2001, circa 11 anni fa, la spesa pubblica ammontava a 536 miliardi di euro.
Non si puรฒ nemmeno attribuire l’incremento della spesa pubblica a quello o a quell’altro partito visto che 8 anni e mezzo di centrodestra hanno comportato una spesa di 206 miliardi di euro, 2 anni e mezzo di centrosinistra hanno comportato una spesa di oltre 60 miliardi di euro e 1 anno e mezzo di governo Monti oltre 8 miliardi di euro.