Aiuti alla Grecia, arriva l’approvazione della Germania

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La Germania chiude al taglio del debito greco, tuttavia apre a un suo alleggerimento con un allungamento delle scadenze.

 

A dichiararlo è il ministro della Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble parlando dinanzi al Bundestag, che ha approvato il piano di salvataggio da 86 miliardi di euro di Atene.

L’atteso voto favorevole – arrivato all’indomani della privatizzazione ellenica di 14 aeroporti a vantaggio della tedesca Fraport – è stata supportato da un’ampia maggioranza: 454 favorevoli, 113 contrari e 18 astensioni (i votanti erano 584). L’esito pareva scontato, tuttavia c’era attesa per capire quanti fossero i dissidenti nel partito della cancelliera Angela Merkel: la maggioranza di governo conta su 504 dei 631 deputati. Il numero dei deputati contrari è risultato più basso rispetto al mese scorso quando la Camera bassa fu chiamata a votare per il riavvio del negoziato sul piano di aiuti: in quell’occasione il via libera arrivò con l’opposizione di 119 deputati. A conti fatti, sono stati 66 i deputati che hanno voltato le spalle alla Merkel, più delle attese: 63 deputati del’Unione (Cdu-Csu) hanno infatti votato contro e 3 si sono astenuti. Diciassette gli assenti.

Prima del voto al terzo piano d’aiuti, il falco Schaeuble era intervenuto spiegando che “la decisione sulla Grecia non è facile, ed è giustamente stata molto discussa” anche perché “fino a una anno fa la Grecia era sulla buona strada”, ma “sarebbe irresponsabile non usare l’opportunità di un nuovo inizio”: “Votate per l’approvazione degli aiuti”, è stato il suo appello.

Il ministro, però, ha anche messo dei paletti al piano. Innanzitutto è “irrinunciabile” e “cruciale” la partecipazione del Fmi al nuovo programma di aiuti alla Grecia che deciderà “a ottobre il suo coinvolgimento nel programma”, poi ha ribadito l’impossibilità di tagliare il debito: “A ottobre, alla luce dei pagamenti attuali, si potranno trarre dei giudizi. Sono sicuro che potremmo osservare un miglioramento della situazione e, se sarà necessario, ci sarà un alleggerimento del debito, attraverso un allungamento delle scadenze”.

 

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