Alitalia, febbraio mese decisivo

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 Febbraio sarà un mese decisivo per il futuro di Alitalia, mentre l’alleanza con Etihad va verso la stretta finale. Le due compagnie sono infatti entrate ‘nella fase finale della due diligence per l’ingresso della compagnia di Abu Dhabi nella società italiana’, come comunicato dalla stessa Alitalia.

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Nella nota diramata da Alitalia si legge ‘Nei prossimi 30 giorni entrambe le compagnie e i loro advisor stabiliranno come sviluppare una strategia comune per raggiungere gli obiettivi che i due vettori si sono prefissati. La due diligence dovrà affrontare e risolvere tutti i temi che possano pregiudicare la definizione di un adeguato piano industriale, la cui completa realizzazione produrrà una redditività sostenibile per Alitalia’.

In esame anche il piano di tagli previsto dalla società che riguarda 1.900 esuberi, ma che non prevede licenziamenti. Alitalia, infatti, ha avviato la procedura per gli esuberi strutturali, prevedendo 1.900 tagli al personale. Lo scorso 22 gennaio, Alitalia aveva già confermato ai sindacati la volontà di ricorrere a 1.900 esuberi, che saranno coordinati attraverso strumenti di solidarietà e senza licenziamenti: in particolare, tra i tagli, l’azienda ne avrebbe individuati 280 tra i piloti, 350 tra gli assistenti di volo, 480 tra gli assistenti di terra, 190 nella manutenzione e 600 negli uffici.

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Soddisfatti, della trattativa con Etihan sia il presidente del Consiglio Letta che il presidente di Confindustria, Squinzi.

“Ci sono manovre in corso che rischiano di penalizzare o addirittura far chiudere Malpensa e voglio sventarle”, ha detto il presidente della Lombardia Roberto Maroni che sta per “far entrare in Alitalia una società (Etihad) che poi chiude Malpensa, e mi pare sia questa la volontà, da parte nostra sarà guerra. Io voglio capire se questi investimenti comportano un rischio per la Lombardia, per Malpensa, per il sistema aeroportuale e per l’indotto in termini di occupazione”.

 

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