Avanzano le trattative, ma il Fiscal Cliff zavorra il Pil americano

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 Nel rapporto di Moody’s Analytics firmato dal capo economista Mark Zandi si legge che, dato per raggiunto l’accordo tra democratici e repubblicani per evitare il Fiscal Cliff, l’economia americana continuerà a sentirne il peso per tutto l’anno a venire. I cambiamenti proposti da Obama, se verranno accettati al Congresso – aumento delle introiti fiscali da 1.400 miliardi in dieci anni grazie anche alla riduzione degli sgravi fiscali – peseranno sul Pil per l’1,25%.

“Gli impedimenti alla crescita saranno significativi, soprattutto nella prima metà dell’anno, ma gestibili. Con ulteriore chiarezza su tasse e budget, le aziende, le banche e le famiglie dovrebbero tornare ad essere più aggressive su investimenti, assunzioni, prestiti e spese.”Gli impedimenti alla crescita di cui si parla nel rapporto di Moody’s sono la scadenza degli sgravi fiscali dell’era Bush, che comporterà un aumento della pressione fiscale per i grandi patrimoni (questo è il punto su cui i repubblicani stanno cercando maggiori opposizioni), la riduzione dell’aumento delle aliquote e i tagli della spesa.

Barack Obama continua a lavorare alacremente per raggiungere l’accordo, che deve essere raggiunto entro e non oltre la fine dell’anno.

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