Moody’s: rischio recessione mondiale per Coronavirus

Moody’s lancia un serio monito: il Coronavirus potrebbe portare il mondo a una recessione globale.  Ancora non si tratta di un vero e proprio allarme ma è necessario prendere in considerazione l’ipotesi nel caso l’epidemia si trasformasse in pandemia.

Moody’s pronta a comunicare il rating Italia

Moody’s è sul punto di giudicare l’Italia. A mercati chiusi, gli analisti americani dovranno esprimersi sulla qualità del debito pubblico sovrano successivamente ai recenti crolli di borsa, delle stime di crescita del paese per quest’anno in ottemperanza ai principali indicatori economici esprimendo altresì un giudizio sul sistema bancario tricolore finito nell’occhio del ciclone.

Moody’s conferma rating italiano

Arriva la conferma sul rating a Baa2 per’Italia da parte di Moody’s. Tale giudizio è dovuto alla velocizzazione degli sforzi inerenti alle riforme e inerenti alla tenuta dei conti pubblici che colmano il gap provocato dall’impatto della nuova discesa verso la recessione.

Moody’s, Italia è tra i Paesi più vulnerabili

Tra smentite, conferme, preoccupazioni e certezze, le agenzie di rating stanno conferendo il proprio parere sulla situazione economica italiana. Nell’Area dell’Euro, uno dei Paesi più esposti a un potenziale cambiamento nei flussi finanziari è proprio il nostro.

Il ruolo delle agenzie di rating internazionali – Moody’s Corporation

 Una delle agenzie di rating più note ed importanti a livello globale è Moody’s Corporation, che insieme a Fitch Ratings e Standard & Poor’s costituisce la triade dei punti di riferimento mondiali dell’affidabilità creditizia di imprese e nazioni. Detiene infatti una quota di mercato pari al 40 per cento, mentre S & P ha una quota leggermente inferiore, pari al 39 per cento, con Fitch Ratings che  conclude la terna con la sua quota pari al 16 per cento.

Moody’s: migliorato outlook di 19 enti

 L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di trasformare da negativo a stabile l’outlook per 19 tra città, province e regioni italiane, confermando il rating ma difatto migliorando la prestazione. La decisione riflette quella presa per l’outlook del debito sovrano dell’Italia del 14 febbraio.