La benzina è tornata sotto la soglia di 1,5 euro, per la prima volta dal febbraio di quattro anni fa. Secondo le rilevazioni del ministero per lo Sviluppo, il quale calcola una media dei prezzi tra servito, self e pompe bianche, la verde è a quota 1,472 euro al litro, mentre il gasolio è sceso a 1,387 euro.

Dal picco di 1,763 del 14 luglio 2014 il prezzo del carburante è scesa del 16,5%. A stimolare verso il ribasso il prezzo del carburante in Italia, il quale rimane in ogni caso su livelli più elevati in confronto alla media europea e di paesi confinanti come la Francia, ha contribuito da un lato il crollo delle quotazioni ai livello internazionale del petrolio, con il Wti sotto la soglia dei 45 dollari al barile come nel marzo 2009, dall’altro lato la lieve diminuzione delle accise rispetto allo scorso anno.

Il governo ha infatti scelto di non far scattare l’incremento previsto per lo scorso primo gennaio e di non rinnovare le imposte temporanee inoltrate durante il marzo dello scorso anno. Sul prezzo finale pagato dai consumatori, però, l’incidenza delle imposte rimane ancora pari a 0,994 euro, mentre è stabile la differenza dei costi di raffinazione tra Italia e Unione europea: al netto delle tasse il margine degli operatori nostrani è più alto di circa tre centesimi al litro.

Per tale ragione, durante gli ultimi 12 mesi i prezzi di benzina e diesel (tasse escluse) sono scesi rispettivamente del 30% e del 29%. Un calo che, considerando il prezzo alla pompa comprensivo di accisa e Iva, si riduce però della metà, rispettivamente al 14,5% e al 15,9%. E’ quanto viene rilevato dagli analisti spiegando che il calcolo è basato sui prezzi in modalità self service rilevati dal ministero dello Sviluppo economico. Anche per il Gpl si registra un forte calo che, grazie all’accisa inferiore, resta molto consistente anche considerando la componente fiscale (-36% il prezzo esentasse, -28,4% il prezzo alla pompa).