Banda larga, nuovi investimenti per coprire la Sicilia

Home > Investimenti > Banda larga, nuovi investimenti per coprire la Sicilia

 È stato firmato da Invitalia e Vodafone presso il ministero dello Sviluppo economico un Contratto di sviluppo del valore complessivo di 50 milioni di euro per ammodernamento ed espansione della rete di telecomunicazioni in Sicilia e per avvantaggiare la diffusione di servizi innovativi.

Anche il mercato italiano delle nuove tecnologie risente della crisi

L’accordo è stato siglato da Domenico Arcuri, ad di Invitalia, e Saverio Tridico, direttore Affari pubblici e legali e consigliere di amministrazione di Vodafone. L’investimento di Vodafone servirà a potenziare la rete per la copertura di zone non ancora raggiunte e dotarle di servizi voce e dati all’avanguardia. Invitalia finanzierà il piano con 15 milioni di euro sotto forma di contributi in conto impianti. “Una bella operazione. Come ministro dello Sviluppo economico manifesto grande soddisfazione per un investimento importante e significativo nel settore della banda larga – ha affermato Flavio Zanonato – che contribuirà a ridurre il divario digitale fra il Nord e il Sud del Paese e a modernizzare le reti di telecomunicazione fissa e mobile”.

Arriva il decreto sulla banda ultra larga

Per Domenico Arcuri, il Contratto di Sviluppo sottoscritto “è la dimostrazione che il ministero dello Sviluppo e Invitalia possono mettere in campo strumenti snelli ed efficaci in grado di attrarre investimenti dall’estero e favorire l’insediamento di gruppi internazionali anche nelle aree più deboli del Paese. Il Contratto di Sviluppo, che ha sostituito i vecchi Contratti di Programma, si sta dimostrando uno strumento efficace. Entro gennaio saranno firmati altri quattro accordi”. Tale investimento “rappresenta un contributo concreto allo sviluppo digitale di cui potranno beneficiare cittadini ed imprese – ha dichiarato Saverio Tridico-. È un ulteriore segnale della fiducia nel Paese da parte di Vodafone che ha deciso di raddoppiare gli investimenti in Italia nel corso dei prossimi 2 anni raggiungendo i 3,6 miliardi di euro”.

Lascia un commento