Borse europee, il rialzo è cauto

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I mercati europei trattano in cauto rialzo nella giornata del verdetto Fed sui tassi Usa. Nessuno si aspetta mosse da Janet Yellen, giunta alla terza riunione dopo l’innalzamento dei tassi del dicembre scorso, che mancava dal 2006, al livello 0,25-0,5%.

L’attenzione è dunque sul peso delle parole che verranno inserite nel comunicato al termine della riunione, nella serata italiana: gli osservatori sottolineano che l’utilizzo del termine “bilanciati” in riferimento ai rischi globali potrebbe essere una spia della volontà di muoversi nel board di giugno. Milano, reduce dal +1,5% della vigilia, termina in rialzo dello 0,43% dopo una mattinata in rosso. Londra sale dello 0,6%, Parigi dello 0,58% e Francoforte dello 0,39%. Il ceo di Vivendi, Aranud de Puyfontaine, è stato intanto nominato vice presidente di Telecom Italia in un cda convocato a sorpresa.

Chiusura mista per Wall Street. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,28%, il Nasdaq ha perso lo 0,51%, l’indice S&P 500 è avanzato dello 0,16%. Le vendite hanno travolto Apple e Twitter, dopo le deludenti trimestrali. Bene invece Facebook. Cupertino ha registrato conti in calo per la prima volta dopo13 anni di crescita ininterrotta: i ricavi sono scesi da 58 a 50,5 miliardi di dollari, mentre gli utili sono arrivati a 10,5 miliardi di dollari, in calo dai 13,6 miliardi dello stesso periodo dell’anno prima. Twitter, invece, ha deluse le attese con una crescita inferiore alle stime, ma – soprattutto ha rivisto al ribasso le stime sul trimestre in corso.

L’euro chiude in lieve rialzo a 1,1313 dollari e 125,84 yen in attesa della conclusione del board della Fed. Stabile a quota 111,21 il cambio dollaro/yen. Domani anche la Boj darà le sue indicazioni sulla politica monetaria.

La giornata non è caratterizzata solo dalla riunione della Fed. Fanno da contorno al verdetto sui tassi Usa, alcuni interessanti dati macroeconomici: il Pil britannico ha frenato a +0,4% nel primo trimestre. Negli Stati Uniti le richieste di mutui sono calate, nell’ultima settimana, del 4,1%; i compromessi per la vendita di case esistenti sono saliti dell’1,4% ai massimi degli ultimi 10 mesi e oltre le attese degli analisti.

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