Borse Usa chiuse per il Thanksgiving day

Home > News > Mondo > Borse Usa chiuse per il Thanksgiving day

  I listini mondiali potrebbero prendere una pausa lunga, almeno fino alla prossima settimana, viste le festività incombenti che terranno chiuse le contrattazioni nelle Piazza finanziarie del economia del Paese a Stelle e Strisce. Quindi con l’America chiusa per il Thanksgiving day i mercati europei potrebbero mostrarsi leggermente sottotono, per quanto i nuovi record messi a segno questa mattina dal Nikkei lasciano ancora della benzina nel motore.  Secondo l’analisi odierna di Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets “a riscaldare maggiormente gli scambi potrebbe essere l’indice tedesco dopo che finalmente è stato raggiunto l’accordo per dare vita alla Grosse Koalition di governo e in attesa di vedere un dato sulla disoccupazione germanica robusto e ancora in linea con le aspettative (Berlino è un’ economia che fa eccezione in Europa per quanto riguarda occupazione e inflazione in crescita) mentre nessuno sembra farsi illusioni sul dato dei senza lavoro che si registrerà in Paesi come Italia e Spagna.

 

>Borse americane ed europee ancora in crescita nel 2014

Quest’ultima in particolare – nonostante la lettura odierna sul pil del terzo trimestre possa decretarne ufficialmente l’uscita dal cono della recessione –   potrebbe pagare caro il prezzo del continuo calo delle quotazioni dei prezzi immobiliari che a loro volta si tradurrebbero in un netto peggioramento dei prestiti bancari (non performing loans) già oltre i livelli record segnati un anno fa.

>Perché conviene investire nelle obbligazioni dei mercati emergenti?

Sul mercato valutario, l’EURUSD approdato in area 1,3620 deve necessariamente oltrepassare area 1,3650 per riagguantare il livello di 1,3950 e proseguire nell’attuale trend rialzista (che si mantiene inalterato oltre 1,3480). In netto recupero anche la sterlina che contro il USD potrebbe ritornare a 1,6400 mentre potrebbe proseguire l’andamento rialzista del USD nei confronti dello JPY: i target rimangono 103,75 prima e 105 poi”.

 

Lascia un commento