Calo dei prestiti al settore privato

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In netta diminuzione i prestiti al settore privato. A dichiararlo è Banca d’Italia, che ciò nonostante considera il calo dei tassi d’interesse sia per l’acquisto d’immobili che per le erogazioni di credito al consumo positivo per i consumatori.

Durante il mese di settembre i finanziamenti al comparto privato sono diminuiti del 2,3%, rallentando leggermente in confronto al -2,5% del mese di agosto. I prestiti alle famiglie hanno manifestato una leggera caduta facendo registrare un -0,6% a fronte del -0,7% di agosto. Più marcato, invece, il rallentamento fatto segnare dal calo dei prestiti alle società non finanziarie, che a settembre sono diminuiti del 3,3%, mentre nel mese precedente la contrazione era stata pari al 3,8%.

Ancora in aumento, anche se lievemente più attenuata del mese precedente, sono invece i dati relativi alla crescita delle sofferenze bancarie: i crediti difficili o impossibili da riscuotere sono in aumento del 19,7% in confronto allo stesso periodo del 2013; si tratta di un incremento a dir poco significativo che però manifesta segni di un rallentamento, seppur leggero, in rapporto al mese precedente, quando l’incremento dei crediti deteriorati era stato pari al 20%.

L’ostacolo maggiore alla crescita concerne la disponibilità creditizia bancaria, ovvero quanto capitale la banca possiede per l’apertura di nuovi impieghi di credito. Tale difficoltà è strettamente connessa alla quantità di crediti difficili da riscuotere: se la banca non riscuote liquidi dai sui debitori insolventi viene a mancare, di conseguenza, il capitale necessario per l’apertura di nuove pratiche.

Questi i dati rilevati dal Centro Studi Impresa di Bankitalia:

A giugno che le sofferenze legate al credito per le famiglie, quindi le rate non pagate alle banche, valevano oltre 32 miliardi di euro. Una cifra alla quale si aggiungono gli oltre 14 miliardi delle imprese familiari e gli oltre due miliardi di debito contratto da Onlus, Pubblica amministrazione, assicurazioni e istituzioni finanziarie. In tutto a giugno 2014 le rate non onorate valevano 170 miliardi di euro, di cui 121 miliardi solo dalle imprese. L’unica buona notizia dal fronte bancario è il calo dei tassi d’interesse. In particolare va segnalato che quelli per l’acquisto d’immobili (mutuo) è sceso al 3,27% dal 3,38% di agosto. In calo al 9,25% anche il costo sulle nuove operazioni di credito al consumo (ovvero quello non finalizzato a investimenti ma solo per sostenere le spese per i consumi dei privati, ad esempio i prestiti personali), rispetto al 9,34% del mese precedente. Il tasso d’interesse sui prestiti alle società non finanziarie è invece sceso di 0,37 punti percentuali, passando così dal 3,97% al 3,60% per cifre inferiori al milione di euro, e dal 2,20% a 2,43% per quelle superiori al milione.

 

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