Calo quotazioni petrolio, le navi cambiano le rotte

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Per il risparmio…questo e altro. Le compagnie di trasporto marittimo, nello specifico quelle che caricano le loro navi cisterna di gasolio e carburante per i motori jet allungano il tragitto pur di ottenere sconti.

 

Il risultato ottenuto è quello di allungare le rotte di 4mila miglia, 6,400 chilometri, cal fine di di guadagnare qualcosa in più e tenere impegnata la flotta, in attesa di capire chi sia il miglior offerente sul quale riversare il carico.

Secondo quanto riporta Bloomberg, almeno cinque navi cisterna porteranno olio raffinato nei porti europei, tra agosto e settembre, passando sotto il Sud Africa e risalendo lungo la costa occidentale del continente, piuttosto che utilizzare la rotta consueta con il passaggio dal Canale di Suez, in Egitto. A certificarlo sono i dati che tracciano le rotte delle navi. Sono due i fattori che spingono le grandi navi sempre più al largo: da una parte, è sceso notevolmente il costo del carburante per spingere le cisterne stesse, rendendo più convenienti i viaggi di lunga gittata. D’altra parte, il nervosismo sul mercato del greggio – con la netta tendenza al ribasso, tanto che i future sul Brent sono scesi del 50% dall’agosto dell’anno scorso – suggerisce ai trader di tenere grandi quantitativi di oro nero al largo dei porti d’attracco, in attesa del momento giusto per chiudere gli affari.

Nel gergo dei trader, si è amplificato l’effetto ‘contango’: una domanda debole e un eccesso di produzione portano all’ampliarsi della differenza tra i prezzi dei future (più alti) rispetto a quelli spot (più bassi). Ragione per cui, viene meno la necessità di consegne immediate della materia prima.

 

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