Un bando per chi si occupa di mare

 Un nuovo bando europeo in scadenza a gennaio, offre l’opportunità a chi si occupa di mare, di studiare una struttura di monitoraggio delle acque europee. Le aziende e gli enti già coinvolti in un capitolato dello stesso progetto sono escluse dalla partecipazione al bando per l’attività di vigilanza e supervisione.

Il bando di cui stiamo parlando è stato pubblicato dalla Direzione Generale Affari marittimi e pesca ed è proposto come call for tender con scadenza entro il 28 gennaio 2013. Il titolo del bando è “Secretariat for European Marine Observation and Data Network (EMODnet)“.

La denominazione conferita all’appalto, in italiano, suona così: “Segretariato per la rete europea d’osservazione e dati sull’ambiente marino (EMODnet) – MARE/2012/15”. E’ un tipo di appalto che riguarda i servizi e rientra nella categoria dei Servizi di consulenza gestione e affini.

Si tratta chiaramente di un appalto pubblico. La Commissione europea, che in questo caso è rappresentata dalla Direzione Generale degli Affari marittimi e della pesca, ha intenzione di concludere un contratto per fornire una struttura di segretariato per la rete europea d’osservazione e dati sull’ambiente marino. 

Questo organo deve occuparsi di monitoraggio, collaudo, consultazione, valutazione e divulgazione. Per cui, al fine di evitare conflitti con le aziende già coinvolte nell’EMODnet, queste sono escluse dalla partecipazione al bando. In tutto sono a disposizione 600.000 euro. Il bando completo e tutti i riferimenti possono essere reperiti a questo indirizzo. 

Programma UE per la salute

 L’Unione Europea finanzia tantissimi progetti a tema salute ed attualmente è in vigore un programma per la salute che va a coprire un quinquennio, dal 2008 al 2013. Il che vuol dire che in base alla disponibilità di fondi europei, c’è ancora un anno di tempo per presentare le proprie proposte.

In effetti a livello europeo è stata anche definita una strategia Europa 2020 che si propone di raccogliere tutti gli investimenti nella salute e affrontare con più determinazione un problema che affligge quasi tutta l’Europa, l’invecchiamento demografico.

Ogni anno sono fissati il piano di lavoro, gli inviti a presentare proposte, le sovvenzioni e non solo. Una volta pubblicati i bandi di gara, chi può partecipare, presenta le proposte poi valutate dall’UE.  In generale sono chiamati a presentare delle proposte anche le organizzazioni dei paesi che non aderiscono al programma, a patto che siano d’aiuto nella realizzazione degli obiettivi.

La partecipazione ai bandi è aperta agli istituti di ricerca e alle università, alle autorità pubbliche, alle ONG e alle imprese e le norme sono variabili in base al tipo di finanziamento erogato. Per partecipare devono compilare un modulo di candidatura e poi contattare un referente nel proprio paese che sia in grado di conoscere la tematica oggetto del bando.

Tutte le informazioni possono essere consultate in questo sito.

La politica di sviluppo rurale 2007-2013

 L’Unione Europea è molto attenta allo sviluppo del territorio degli stati membri dell’Unione ed insiste in particolar modo su alcuni settori economici. Uno degli ambiti che maggiormente accoglie forme di finanziamento economico è quello agricolo.

Tutto parte da una considerazione che è riportata come preambolo alla definizione della Politica di sviluppo rurale 2007-2013.  Più della metà della popolazione dei 27 Stati membri dell’UE, il 56% dei cittadini, abita nelle zone rurali che compongono il 91 per cento del territorio comunitario.

E’ chiaro che l’attività agricola rappresenta per queste persone e per questi stati, un settore importantissimo, ma per la salvaguardia dei terreni sul lungo periodo è necessario che allo sfruttamento intensivo con la monocoltura, sia sostituito un sistema accurato di “diversificazione delle attività economiche“.

La campagna europea è considerata territorialmente importante ma è riconosciuta anche come base di un’identità comune che affonda le sue radici nella lavorazione della terra. Per questo l’UE ha deciso di portare avanti una politica di sviluppo rurale che, partita nel 2007, troverà il suo compimento l’anno possimo.

Tutte le misure sono comprese nel regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio che ha definito tre assi tematici: il miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, il miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione dell’economia rurale.

Per approfondire gli strumenti UE a sostegno dell’agricoltura e dell’acquacoltura vi rinviamo ai nostri articoli.

I pagamenti diretti UE per gli agricoltori

 La politica agricola comune, dove per comune s’intende “comunitaria” dell’UE, ha definito uno strumento molto importante per chi si occupa d’agricoltura in uno degli Stati membri.

Si tratta dei cosiddetti pagamenti diretti che hanno come obbiettivo quello di sostenere il reddito degli agricoltori, i quali, in cambio, devono impegnarsi nel rispetto di alcune norme di tutela ambientale, benessere degli animali, sicurezza alimentare e mantenimento dei terreni in buone condizioni.

Questo tipo di finanziamenti hanno come effetto quello di aumentare la competitività del settore agricolo e forestale, oltre che migliorare la tutela del paeseggio e migliorare la qualità della vita di chi se ne occupa.

I pagamenti diretti, dunque, sono da considerare come la principale forma di finanziamenti comunitari per il settore agricolo, definiti già nel 2003. Ci sono poi i cosiddetti regimi di sostegno specifici per alcune tipologie di prodotto che elenchiamo di seguito: frumento duro, colture proteiche, riso, noci, colture energetiche, patate da fecola, latte, latticini, sementi, cotone, tabatto, oliveti, legumi da granella.

Produzione di questi elementi e trasformazione delle colture per ottenere i prodotti elencati, sono finanziati dall’UE. Il programma d’investimenti previsto per i sette anni che vanno dal 2007 al 2013 era corposo: più di 96 miliardi di euro per gli Stati membri.

Se non siete interessati all’agricoltura ma all’acquacoltura, qui trovate altre informazioni interessanti.

Finanziamenti UE per l’acquacoltura

 L’Unione Europea eroga dei finanziamenti o delle sovvenzioni per numerosi progetti. Sul sito è disponibile una guida in tedesco, inglese e francese con l’introduzione, le domande e risposte su come chiedere una sovvenzione, le sovvenzioni divese per temi.

Abbiamo scelto di presentare oggi i programmi di finanziamento per le varie politiche dell’UE con le sovvenzioni erogate da servizi, uffici ed agenzia della Commissione in tutta Europa, ed abbiamo cercato di capire che fondi ci sono per chi s’interessa di Acquacoltura.

Ci si candida rispondendo all’invito della Commissione europea a presnetare proposte oppure a manifestare interesse per l’acquisto di beni e servizi. I bandi di gara per gli affari marittimi sono stati tutti chiusi a luglio e ad agosto sono stati chiusi gli inviti a presentare proposte.

Ogni anno, però, è pubblicato un programma di lavoro per appalti pubblici e sovvenzioni, da consultare a questo indirizzo.

In generale per il settore “affari marittimi”, l’UE offre dei finanziamenti che premiano le priorità strategiche della politica marittima integrata fissate dalla Commissione, dal Consiglioe dal Parlamento nel regolamento 1255/2011. Per il biennio 2011-2012 erano a disposizione 40 milioni di euro.

Per il settore “pesca”, invece, l’UE fornisce dei finanziamenti specifici all’industria della pesca e alle comunità costiere tramite il Fondo europeo della pesca. Per informazioni sulla gestione del fondo o sui beneficiari, ci sono dei link specifici che trovate in questa pagina.

Ogni paese può sovvenzionare poi l’industria ittica locale purché non ci siano concorrenza e distorsioni tra i paesi dell’UE.