Cosa fa e quanto guadagna un Export Manager

 La crisi economica ha messo in ginocchio molte aziende, sia in Italia che all’estero. Soprattutto nel nostro paese, sono stati tanti gli imprenditori che non ce l’hanno fatta e che hanno chiuso bottega prima di poter vedere i primi segnali di ripresa dell’economia mondiale. Per chi ha tenuto duro ed è ancora sul mercato, l’esigenza primaria di questo momento è di trovare delle figure professionali che abbiano le competenze per andare oltre la crisi pur non avendo molte risorse a disposizione.

Secondo Michael Page, grande società di recruitment specializzata in figure manageriali presente anche in Italia, tra le fine del 2013 e l’inizio del 2014 le aziende italiane cercheranno molti Export Manager, ossia persone che siano in grado di accrescere la presenza aziendale sui mercati esteri.

► Le figure manageriali più ricercate del 2013/2014

Cosa fa l’ Export Manager

Il compito dell’ Export Manager è quello di accrescere il fatturato aziendale proveniente dai mercati esteri.

Per farlo, oltre alla conoscenza della lingua straniere usata nel paese, o nei paesi, di sua competenza, deve conoscere anche i mercati di quei paesi e quali sono i possibili concorrenti. Inoltre, in qualità di export manager, questa figura professionale deve anche essere in grado di interpretare i segnali dei mercati e provvedere a pianificare i giusti interventi e l’offerta migliore.

Gli Export Manager migliori, sono quelli che sono in grado di attuare delle partnership con le aziende locali al fine di un ulteriore sviluppo dell’azienda.

Quanto guadagna l’ Export Manager

La retribuzione di un Export Manager, al netto di eventuali bonus previsti dal contratto, va dai 45.000 euro all’anno per un manager con 5 anni di esperienza. La retribuzione cresce proporzionalmente all’esperienza, fino a raggiungere gli 80.000 annui.

Cosa fa e quanto guadagna uno Chief Technology Officer

 Se un’azienda è in crisi, come accade a molte delle aziende italiane ed europee in questi ultimi tempi, le scelte che rimangono all’imprenditore sono due: chiudere battenti ed evitare ogni possibile rischio, oppure resistere e investire, magari su una figura professionale che sia in grado di trovare la strategia giusta al rilancio dell’azienda.

Tra le varie figure professionali che sono state individuate dalla Michael Page, società di recruitment specializzata nella ricerca e nella collocazione di figure manageriali di medio ed alto livello, come le più adatte – e anche le più ricercate dalle aziende in crisi – c’è il CTO, ossia lo Chief Technology Officer.

► Le figure manageriali più ricercate del 2013/2014

Cosa fa lo Chief Technology Officer

Uno Chief Technology Officer è specializzato in nuove tecnologie. Il suo lavoro consiste nel trovare le soluzioni tecnologiche migliori per la creazione, produzione e commercializzazione dei prodotti o dei servizi aziendali.

Conosce sia le tecnologie software che quelle hardware e, per fare al meglio il suo lavoro, deve anche saper gestire le figure professionali che di questo si occupano, in modo da farle lavorare in sinergia e fare in modo che le soluzioni trovate siano sempre funzionanti ed efficienti.

Uno Chief Technology Officer si occupa, infatti, di tutto il processo: dai progetti di sviluppo informatico dell’azienda, alla supervisione delle attività di mantenimento dei sistemi e dell’apparato infrastrutturale dell’azienda.

Quanto guadagna uno Chief Technology Officer

Le competenze necessarie allo svolgimento delle attività quotidiane di uno Chief Technology Officer, fanno sì che questa figura professionale possa ambire a retribuzioni che vanno dai 50.000 ai 90.000 euro all’anno, in base agli anni di esperienza accumulati.

Cosa fa e quanto guadagna un E-commerce Manager

 Come dice il nome stesso, un E-commerce manager è specializzato nelle vendite on line dei prodotti o dei servizi dell’azienda. Per ricoprire un tale ruolo, è necessario avere delle competenze e delle capacità trasversali, che vanno dalla conoscenza delle strategie di marketing, sia quelle tradizionali che quelle che si applicano all’e-commerce, del mondo del web come anche dei mercati in generale.

Le aziende in crisi, come ha riportato la società di recruitment manageriale Michael Page, sono alla ricerca di figure che possano implementare gli affari: il settore dell’e-commerce, grazie alle sue caratteristiche peculiari, è una delle strade principali che le aziende stanno intraprendendo per raggiungere un bacino sempre più ampio di potenziali clienti.

► Le figure manageriali più ricercate del 2013/2014

Cosa fa l’E-commerce Manager

L’E-commerce manager, quindi, deve essere in grado di approntare l’offerta on line dell’azienda dopo aver analizzato e studiato i concorrenti. Il suo obiettivo, naturalmente, è quello di aumentare il fatturato dell’e-commerce, e per farlo deve occuparsi di: preparazione e aggiornamento del catalogo di vendita on line, monitoraggio degli stock, dei prezzi e dei concorrenti. Inoltre, un E-commerce manager deve conoscere anche le strategie di posizionamento e di engagment, al fine di aumentare il più possibile il traffico on line.

Quanto guadagna un E-commerce manager

Competenze trasversali e formazione continua sono le caratteristiche richieste dalle aziende agli E-commerce manager, che vengono misurate in base agli anni di esperienza pregressa: per un E-commerce manager con 5/9 anni di esperienza, le aziende offrono dai 45.000 agli 80.000 euro, che arrivano anche fino a 100.000 per manager con più di 12 anni di esperienza.

Cosa fa e quanto guadagna un Lean Manager

 Le aziende dell’Eurozona, nonostante l’Ocse abbia detto che l’Europa sta iniziando ad uscire dalla crisi, sono sull’orlo del precipizio. Per questo, gli imprenditori si sono messi alla ricerca di figure manageriali che possano trovare le soluzioni più adatte per il rilancio delle aziende anche con i pochi capitali e le poche risorse a disposizione.

Tra queste figure professionali, come mostra la ricerca della società di recruitment Michael Page, specializzata nella ricerca di figure manageriali di medio ed alto livello, ci sono i Lean Manager, una figura professionale specializzata nella gestione e massimizzazione delle risorse.

► Le figure manageriali più ricercate del 2013/2014

Cosa fa il Lean Manager

Il compito primario di ogni Lean Manager è quello di eliminare gli sprechi aziendali, che possono derivare da sia da una cattiva gestione delle risorse economiche che di quelle umane.

Il Lean Manager lavora a stretto contatto con i dipendenti delle aziende e, insieme a loro, analizza i processi produttivi alla ricerca di eventuali falle nel sistema che portano ad inutili sprechi. Inoltre, questa figura manageriale si occupa anche dell’armonizzazione dei flussi di materiali, allo scopo di ridurre le scorte e dei costi di produzione e aumentare le performance di produzione.

Quanto guadagna un Lean Manager

Come specificato anche dalla ricerca di Michael Page, la retribuzione della figure manageriali cambia in base all’esperienza pregressa. Nel caso di un Lean Manager, la retribuzione media annuale, senza conteggiare eventuali bonus, parte da una base di 50.000/60.000 euro all’anno per un manager con 3 o 5 anni di esperienza.

Oltre i 5 anni, la retribuzione cresce in modo proporzionale.

Bartolini assume impiegati

 Sopraggiungono nuove opportunità di lavoro per coloro che aspirano ad essere impiegati in Bartolini. Il corriere espresso cerca personale per assunzioni al Centro – Nord Italia.

Attualmente, il personale ricercato da Bartolini sarebbe da inserire in ruoli impiegatizi presso varie sedi in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. Coloro i quali sono interessati alle assunzioni in azienda possono considerare le offerte attive in questo periodo:

IMPIEGATI OPERATIVI
Sedi di lavoro: Brescia, Mantova, Rovereto, Torino, Trento, Verona
Le risorse selezionate collaboreranno con il Supervisore Prese e Consegne nella gestione quotidiana dell’attività di distribuzione e di ritiro delle merci presso la clientela, organizzando il tragitto quotidiano degli autotrasportatori. I candidati ideali sono diplomati, con conoscenza degli strumenti informatici e buona conoscenza del territorio. Gradite, ma non indispensabile, una precedente esperienza in aziende di trasporti.

IMPIEGATO CONTROLLO QUALITA’
Sede di lavoro: Bologna
Si ricercano diplomati o laureati, con buona conoscenza di Excel, Access e della lingua inglese, preferibilmente con esperienza nel settore, per svolgere attività di reportistica aziendale e collaborare con il servizio clienti nella soluzione dei problemi per spedizioni non andate a buon fine.

IMPIEGATO DIREZIONE OPERATIVA
Sede di lavoro: Bologna
La figura svolgerà mansioni di monitoraggio e supporto alle Filiali relativamente alle performance di costo, produttività e qualità. Offerta rivolta a diplomati o laureati in area tecnica, con esperienza almeno biennale nel settore Trasporti /Logistica, buona conoscenza dei principali strumenti informatici, domicilio a Bologna e disponibilità a frequenti trasferte sul territorio nazionale.

IMPIEGATO UFFICIO PARTENZE
Sede di lavoro: Milano
Si selezionano diplomati, con buone competenze informatiche e disponibili ad un orario di lavoro pomeridiano-serale, per svolgere attività di data-entry relativa alle spedizioni in partenza e a redigere la relativa documentazione.

IMPIEGATO AMMINISTRATIVO
Sede di lavoro: Milano
Si richiedono diploma di Ragioneria o titolo equivalente, buona conoscenza degli di strumenti informatici e, preferibilmente, breve esperienza di lavoro in ambito amministrativo.

IMPIEGATO ASSISTENZA CLIENTI
Sede di lavoro: Parma
Il ruolo prevede mansioni relative all’assistenza telefonica alla clientela per disguidi, giacenze, danni , rotture, inversioni, ecc. La ricerca è rivolta a diplomati, con esperienza in ruolo analogo, discreta conoscenza degli di strumenti informatici e della lingua inglese.

Presso Bartolini sono attive inoltre le selezioni per le seguenti figure:
Allievi Responsabili di Reparto, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige;
Responsabile Security, Bologna,
Sistemista Junior, Bologna;
Commerciali, Pisa, Roma e Torino.

Come candidarsi all’offerta
Gli interessati alle future assunzioni Bartolini e alle offerte di lavoro per impiegati attive possono candidarsi visitando la pagina dedicata alle selezioni e carriere – lavora con noi – sul portale BRT, e registrando il curriculum vitae nell’apposito form.

In Italia scompare il posto fisso e aumentano i precari

Il calo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato

Gli ultimi dati Istat hanno presentato una nuova composizione del mercato del lavoro italiano. All’ interno del panorama italiano, infatti, sono sempre meno i lavoratori che sono inquadrati attraverso un contratto di lavoro indeterminato a tempo pieno, il cosiddetto standard.

Aumentano gli stipendi a luglio 2013

 Il mercato del lavoro appare particolarmente sofferente a causa del disagio occupazionale che negli ultimi sei mesi dell’ anno ha investito un numero sempre più alto di lavoratori, ma dal mercato del lavoro arriva almeno una notizia positiva per il mese di luglio 2013 da poco trascorso.

Il disagio occupazionale in Italia tocca 9 milioni di persone

 Sono più di 9 milioni le persone che in Italia “soffrono” per problemi legati al lavoro. Lo rileva, infatti, una indagine recentemente compiuta da una delle associazioni aderenti alla Cgil. Nel primo trimestre del 2013, cioè, il numero degli italiani in qualche modo colpiti dal problema del disagio occupazionale è arrivato a superare i 9 milioni. Tra questi sono comprese diverse tipologie di lavoratori:

Pochissimi manager sotto i 30 anni in Italia

 Una recente indagine compiuta da Unioncamere sulla base di dati forniti dall’ Istat conferma che l’ Italia, dal punto di vista lavorativo, non è Paese che premia e promuove la giovane età. Lo studio ha infatti dimostrato che nel 2012 i manager italiani con un’ età inferiore ai 30 anni costituivano soltanto il 2,3% del totale, per di più in leggera flessione rispetto ai dati del 2009, quando la percentuale raggiungeva il 2,5%.

Le misure approvate dal governo per il pubblico impiego

 Il Decreto per le Pubbliche Amministrazioni approvato in data 26 agosto 2013 dal Consiglio dei Ministri, prevede delle nuove norme per il pubblico impiego, che hanno l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei precari nella Pubblica Amministrazione.

Con una nuova stretta, il Governo vuole eliminare l’abuso di contratti ultra-flessibili e temporanei negli enti statali e locali (esclusi i 200 mila precari delle scuole assunti a termine), sia per le nuove assunzioni che per in contratti già in essere.

► Retribuzioni pubblico impiego bloccate fino al 2014

I nuovi contratti delle PA saranno tutti a tempo indeterminato

Per le nuove assunzioni il Decreto PA prevede che il contratto da utilizzare sia sempre quello a tempo indeterminato, con possibilità di in quadramento del personale con contratti a termine e atipici solo in caso di esigenze di carattere temporaneo o eccezionale.

Le PA che contravverranno a questa regola dovranno risarcire il lavoratore e il contratto stipulato sarà considerato nullo.

E per chi è già un precario delle PA?

Una seconda importante novità del Decreto PA è il censimento dei precari del pubblico impiego nei vari enti per riservare a chi, tra loro, ha maturato un’anzianità di servizio di almeno 3 anni negli ultimi 5.

► Le misure per le pubbliche amministrazioni approvate dal Governo

Gli esclusi

Dal Decreto PA rimangono esclusi i circa 200 mila precari della scuola, per i quali non sono valide le norme di questo nuovo pacchetto, e anche i precari involontari, un esercito nel pubblico impiego, i pubblici dipendenti con part-time involontario e gli altri lavoratori flessibili (consulenti e collaboratori, dipendenti di cooperative e ditte esterne).