Israele, le Chiesa del Santo Sepolcro in rivolta contro la politica fiscale del Governo

La Chiesa del Santo Sepolcro fa sentire la propria voce. E con delle modalità che non si erano mai viste. Infatti, l’edificio sacro è stato chiuso da oggi fino a nuovo ordine come simbolo nella protesta verso le nuove norme che sono state approvate dal governo di Israele in rifermento alla politica fiscale da applicare sulla città.

Una scelta che è stata diffusa in tutte quelle chiese che avevano in condivisione la gestione della Chiesa del Santo Sepolcro, ovvero gli apostolici, i cattolici e i greco-ortodossi.  E ovviamente la decisione di chiudere la chiesa in un giorno come la domenica, estremamente affollato di turisti provenienti da ogni parte del mondo, non si può certo rimandare al caso.

I vari leader delle chiese cristiane di Gerusalemme hanno comunicato anche i motivi di tale scelta. E nello stesso momento, il comitato ministeriale per la legislazione della Knesset ha approvato la discussione di una legge che offra allo Stato la possibilità di provvedere all’esproprio della terra Gerusalemme che è stata venduta dalle chiese romana e greco-ortodossa sette anni fa.

Dietro alla protesta delle Chiese, c’è anche una poco velata accusa nei confronti della nuova politica che è stata approvata dal Comune di Gerusalemme, relativa alle modalità di pagamento riguardanti le tasse comunali sulle proprietà ecclesiastiche.

Un attacco deciso dai leader delle tre Chiese verso la legislazione israeliana e l’ultima scelta in ordine di tempo dell’amministrazione di Gerusalemme. Quest’ultima viene definita come una “campagna sistematica contro le Chiese e la comunità cristiana nella Terra Santa”.

La situazione in Israele è davvero molto tesa, anche in virtù del fatto che religione e politica tendono ad intrecciarsi quasi in modo indissolubile. E senza ombra di dubbio anche la decisione di Trump di far muovere l’ambasciata a stelle e strisce da Tel Aviv a Gerusalemme sta avendo notevoli ripercussioni sotto svariati fronti.

La Philip Morris investe 500 milioni in Italia: pronti 600 nuovi posti di lavoro

La Philip Morris non lascia, anzi… raddoppia. L’incredibile successo di iQos, dispositivo che scalda il tabacco senza bruciare ( e fa meno male) ha convinto l’azienda a puntare in alto ed aumentare la produzione in maniera significativa.

Philip Morris International ha annunciato un investimento di ben 500 milioni di euro, da destinare all’espansione della capacità produttiva dello stabilimento per prodotti senza fumo a Crespellano, nel bolognese, primo nella produzione di di stick di tabacco per iQos.

Lo stabilimento emiliano è stato completato lo scorso mese di settembre con un primo investimento di circa 500 milioni, ed oggi offre lavoro ad oltre 600 operai altamente specializzati. Se consideriamo anche lo stabilimento di Zola Predosa, attualmente i lavoratori italiani Philip Morris raggiungono le 1000 unità. Con il nuovo imvestimento l’azienda conta di impiegare altri 600 lavoratori. L’ampliamento introdurrà dei lavori strutturali che verrano ultimati entro la fine del 2018.

Le strategie della Philip Morris con questo nuovo investimento sono quele di raggiungere una capacità installata totale annua di circa 100 miliardi di stick di tabacco riscaldato entro la fine del 2018. Come ha precisato Frederic de Wilde, Presidente della Regione Unione Europea per Philip Morris International, “La scorsa settimana abbiamo annunciato la realizzazione della nostra seconda fabbrica ‘greenfield’ a Dresda in Germania L’espansione del primo impianto a Crespellano, mostra il livello dei nostri attuali sforzi per trasformare in realtà, nel più breve tempo possibile, la visione di Philip Morris International di un futuro senza fumo”.

Inoltre, come ha inteso dichiarare Michele Cattoni, Vicepresidente Technology & Operations per prodotti a potenziale rischio ridotto, le vere novità sono per i fumatori, la cui salute verrà maggiormente tutelata: “l’apertura dell’impianto di Bologna rappresenta una tappa storica nell’impegno di Philip Morris per sostituire le sigarette con alternative migliori, a beneficio dei fumatori, della salute pubblica e della società. Adesso espandiamo rapidamente la nostra capacità produttiva per i prodotti senza fumo, per soddisfare la crescente domanda dei fumatori adulti”.

Le multinazionali del tabacco puntano ai prodotti alternativi

Anche il mondo del tabacco cambia: una maggiore consapevolezza sui danni causati dal fumo ha indotto gli esperti a studiare soluzioni al problema, con la collaborazione di scienziati, degli addetti ai lavori e, direttamente, delle grandi multinazionali del tabacco.

Il recente Global forum sulla nicotina, tenuto a Varsavia, ha introdotto alcuni messaggi davvero significativi. L’evento ha raccolto voci ed opinioni tra le più autorevoli di tutto il mondo: tra i relatori eras presente anche un italiano, il professor Riccardo Polosa dell’universita’ di Catania, consigliere della Lega italiana antifumo (Liaf).

L’opinione diffusa ormai pubblicamente è quella di ridurre i danni del fumo, per salvare molte vite umane. Smettere di fumare è ovviamente la migliore soluzione per prevenire o ridurre ogni tipo di problema fisico causato dal fumo ma purtroppo la dipendenza non rende l’operazione così facile. Dunque, bisogna prendere atto di questo, fare il punto sulle dinamiche in atto e delineare gli scenari futuri. Gli esperti nel meeting sono stati concordi nell’affermare che la migliore soluzione, per chi non riesce a smettere da fumare, è sicuramente quello di utilizzare in alternativa cosiddetti prodotti a basso rischio, come le sigarette elettroniche, le macchine che emettono vapore, o altri apparecchi simili.

 

Secondo gli interevenuti, infatti, molti dei danni causati dal tabacco non sono legati all’assunzione di nicotina, come invece molti pensano, ma dalla combustione. I prodotti a basso rischio che non hanno combustione e rilasciano nicotina riescono ad essere, dunque, un’alternativa valida per i fumatori di oggi che vogliono ridurre i rischi per la salute.

I prodotti alternativi al tabacco – sostiene Polosa – così come quelli a vapore elettronico sono delle alternative a bassissimo rischio rispetto al tabacco combustibile. Veicolano sì nicotina, probabilmente allo stesso livello delle sigarette convenzionali, però il problema per la salute umana non è la nicotina ma la combustione e i prodotti tossici da combustione che si sprigionano dalle sigarette convenzionali“.

Anche molte delle multinazionali del tabacco stanno già lavorando, con interesse, all’utilizzo dei prodotti alternativi: dai laboratori della Philip Morris, ad esempio, è già uscito Iqos, strumento che riscalda il tabacco ma è privo di combustione. Secondo la scienziata Moira Gilchrist, che ha eseguito diversi studi sull’argomento, i risultati sono decisamente incoraggianti. Il futuro del mondo del fumo è dunque orientato a puntare con decisione ai prodotti alternativi?

Incidenti stradali: le assicurazioni non risarciscono facilmente

I risarcimenti dovuti alle vittime di incidenti stradali rappresentano un serio problema. Spesso le agenzie di assicurazioni tendono a ritardare tutte le possibili forme di risarcimento, offrendo cifre molto più basse per chiudere la pratica ed evitando di conteggiare il danno biologico, il danno patrimoniale, le spese per affrontare le cure e l’assistenza dell’incidentato. Inoltre, si tendono a non conteggiare i cosiddetti “danni riflessi” che subiscono i congiunti ed i parenti prossimi di chi ha subito l’incidente, che subiscono anche loro le ripercussioni dell’incidente.

Alcune inchieste recenti hanno analizzato il modus operandi molto discutibile della Direct Line e della ConTe.it del Gruppo Admiral ed infine, della Vittoria Assicurazioni, con le segnalazioni del Direttore Generale della Professional & Partners Group, Raffaele Gerbi, incaricata di curare gli interessi legali di soggetti che hanno subito danni da incidenti stradali.

Sono diversi i casi degni di nota, segnalati da Raffaele Gerbi: uno dei più interessanti è quello di Agron Beqaj, kosovaro di 23 anni, ha visto la propria vita cambiare radicalmente dopo un grave incidente stradale. Un’auto ha taponato in maniera violentissima la propria autovettura, che si era regolarmente immessa in carreggiata. Oggi ha un’invalidita di 80 punti riconosciuta,  e la propria compagna ha perso la vita. Non può accudire in maniera autosufficiente il figliolo di neanche un anno. L’assicurazione Vittoria ha proposto un risarcimento di € 40.180,00 al figlioletto e la irrisoria somma di € 5.000 circa ai tre fratelli , senza tenere conto del danno biologico dei bambini che dovranno crescere senza madre e con un padre che ha bisogno di assistenza continua. Attualmente, grazie all’intervento della  Professional & Partners Group di Raffaele Gerbi, la Vittoria ha già versato in tutto circa 500.000 euro, ma il danno complessivo per lui e gli altri aventi diritto supera i sei milioni di euro, perchè considera le cure mediche alle quali lo stesso Beqai dovrà essere sottoposto durante tutta la vita.

La Banca Popolare di Bari istituisce un fondo in favore dei soci

La Banca Popolare di Bari, unitamente al Comitato delle Associazioni dei Consumatori per la tutela degli azionisti, ha sottoscritto in data odierna il regolamento di base per la costituzione del Fondo in favore dei propri azionisti., che ha una capienza di un milione di euro ed è interamente a carico dell’istituto bancario. A carico della stessa banca, anche le spese di funzionamento e i costi per gli adempimenti amministrativi. La finalità principale del Fondo è quella di intervenire fornendo un valido supporto per i Soci della Banca che si vengano a trovare in una situazione di temporaneo disagio.

L’iniziativa costituisce una delle proposte già messe a punto lo scorso mese di novembre, durante il “tavolo di lavoro” che la Banca Popolare di Bari ha tenuto con le associazioni dei consumatori, riunite nel “comitato per la tutela”. Il regolamento definisce la soglia massima stanziabile per ogni singolo intervento: le richieste verranno ovviamente valutate da una apposita Commissione composta da tre esponenti, che rappresentano le parti che oggi hanno approvato la scrittura – la Banca e il Comitato tutela azionisti – più un terzo membro nominato dagli stessi.

Il Fondo, che partirà nei prossimi giorni. Per conoscere i dettagli del regolamento, si dovrà consultare il sito ufficiale della  Banca Popolare di Bari (www.popolarebari.it) consultando l’apposita sezione nella sezione de “Il Gruppo/Investor Relations/Per i Soci”. In alternativa, sarà comunque disponibile presso il Comitato delle Associazioni dei Consumatori per la tutela degli azionisti della Banca Popolare di Bari, che attualmente ha sede in Bari, in via Dante 164.

Come già disposto all’interno del predetto tavolo di lavoro la Banca Popolare di Bari, accogliendo le richieste del Comitato, ha inoltre deciso di mettere a punto una nuova tipologia di finanziamento ipotecario che offrirà la possibilità di sospendere contrattualmente il rimborso della quota capitale, più volte per un massimo di 36 mensilità. Questa iniziativa sarà fruibile sia da privati che da imprese, e sarà disponibile al pubblico nelle prossime settimane.

 

Assistesta Enel in Abruzzo e nelle Marche, nei comuni colpiti dal maltempo

Ricordate quei bruttissimi momenti di maltempo e neve, che ha colpito in maniera drammatica tantissimi comuni del centro Italia? Mostrando lodevole impegno e serietà, Enel ha creato uno speciale sportello mobile, composto da quattro camper attrezzati, che stanno girando, fino alla fine del corrente mese di Marzo, un numero rilevante di comuni di Abruzzo e Marche.

Saranno interessati oltre ottanta Comuni, nelle provincie di Teramo, Cheti, Pescara, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, così come indicato dettagliatamente nel sottonotato calendario:

Gli sportelli mobili sono dei veri e propri uffici Enel attrezzati ed efficienti, e sono preposti ad assistere il cliente per ogni loro necessità, nonchè fornire il massimo supporto nel caso di richieste di indennizzi extra o di risarcimento.

Ricordiamo che la Delibera 646/15 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, prevede un indennizzo automatico nel caso di sospensioni di erogazione del servizio. Per accedere a tali indennizzi, non occore fare nulla: verranno erogati automaticamente ed inclusi in bolletta, accreditati entro un periodo di tre o quattro mesi. L’importo varia in base alla tipologia di contratto, e alla durata dell’interruzione (tutti i  dettagli disponibili sul sito internetwww.autorita.energia.it).

Secondo la normativa, sono inoltre previsti indennizzi aggiuntivi per coprire i disagi arrecati da interruzioni  più lunghe da quelle previste dall’Autorità, determinate dai medesimi criteri. Inoltre, sussiste la possibilità di richiedere risarcimento danni nel caso di incidenti occorsi, ad esempio, ad elettrodomestici, previa esibizione di documentazione idonea a comprovare il danno (es: fatture o relazione del tecnico). Il modulo di richiesta, potrà essere compilato online, oppure consegnato presso uno degli sportelli e uffici mobili; oppure, inviato a:

  • Casella postale:5555 – 85100 Potenza
  • Fax verde:046.674
  • Posta elettronica:[email protected].