Cedolare secca, riduzione dal 15% al 10%. Le differenze

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 La novità più rilevante contenuta nel piano casa presentato dal premier Renzi, è sicuramente quella inerente alla riduzione dal 15 al 10% della cedolare secca, forma di tassazione agevolata che si applica per gli immobili ad uso abitativo, nel caso in cui sia stato stipulato un contratto di affitto a canone concordato, ideata per facilitare l’immissione di alloggi sul mercato degli affitti.

Lo sconto d’imposta, unito al calo degli affitti, dovrebbe servire a rilanciare il mercato degli affitti. E stando alle stime effettuate la diminuzione dell’aliquota dovrebbe portare ad un aumento delle adesioni a questo regime di almeno il 5%.

Cedolare secca, i benefici nel adesione del proprietario

Il nuovo piano casa prevede anche misure di sostegno per le categorie meno abbienti che non riescono più a pagare l’affitto: è stato infatti incrementato sia il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione sia il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, che a causa di difficoltà economiche, come una malattia o la perdita del posto di lavoro, non riescono più a far fronte al pagamento dell’affitto.

Incentivi fiscali e Cedolare secca, quali detrazioni fiscali

Il primo, sarà raddoppiato a 200 milioni di euro, 100 milioni per il 2014 e 100 milioni per il 2015, mentre il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, sarà ampliato di 226 milioni ripartiti negli anni 2014-2020. Previste inoltre ulteriori novità anche per i contratti di locazione di immobili. A partire dal primo aprile, di fatto, il tradizionale modello 69 è stato sostituito in via definitiva dall’RLI: Richiesta di registrazione e adempimenti successivi- Contratti di locazione e affitto di immobili.

 

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