Con l’accordo UE cosa cambia per l’Italia

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 E’ stato raggiunto dopo una maratona di 25 ore, il tanto agognato accordo sul bilancio UE per il periodo che va dal 2014 al 2020. L’Europa si è assunta una serie d’impegni economici ed ha promesso di fare determinate spese. Ma cosa cambia praticamente per l’Italia?

In rappresentanza del Belpaese ha partecipato ai negoziati il premier uscente Mario Monti. Con grande soddisfazione, espressa soprattutto dal Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy, si è arrivati alla conclusione dei lavori, il cui primo dato evidente è nella riduzione del budget pluriennale.

 Bilancio UE un’occasione per discutere

In sostanza, così come dovrebbe avvenire a livello nazionale, a livello europeo è stato previsto un taglio delle spese il cui tetto massimo, stavolta, sarà di 960 milioni di euro. 908,4 miliardi di euro sarà l’ammontare complessivo dei pagamenti. Inizialmente, a bilancio, erano stati addirittura previsti 1000 miliardi di trasferimenti attivi.

Nonostante i tagli, secondo mario Monti, il risultato dell’accordo è soddisfacente. L’Italia, infatti, ha addirittura ottenuto l’assegnazione di fondi aggiuntivi per un valore di 3,5 miliardi di euro in 7 anni. Secondo il premier uscente va anche considerato il minor onere riguardo gli sconti di 600 milioni.

 L’analisi economica fatta da Draghi

Questo vuol dire che il saldo netto negativo per il nostro paese si abbassa fino a raggiungere quota 700 milioni. In più il nostro paese migliora la sua posizione di contributore netto al bilancio UE. Ci sono anche fondi aggiuntivi per 3,5 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi saranno usati per lo sviluppo rurale nel contesto della politica agricola comune.

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