Continuano ad essere alti prezzi dell’elettricità in Italia nel 2025

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I prezzi dell’elettricità in Italia sono molto alti. Anche se il governo celebra la riduzione dello spread e un presunto boom del turismo, un dato preoccupante resta ignorato: a luglio, il prezzo medio dell’elettricità in Italia (il PUN – Prezzo Unico Nazionale) ha raggiunto il livello più alto dell’Unione Europea, arrivando a 113,3 €/MWh. Questo valore è ben superiore alla media UE di 90 €/MWh, al prezzo francese (circa 90 €/MWh) e a quello spagnolo (circa 73 €/MWh). Nell’intero 2024, la situazione non è migliorata, con un PUN medio italiano di 108,5 €/MWh contro i 58 €/MWh della Francia e i 63 €/MWh della Spagna. Sebbene lontani dai picchi del 2022, questi costi elevati continuano a rappresentare un forte peso per famiglie e imprese.

prezzi dell’elettricità in Italia

Analizziamo meglio i prezzi dell’elettricità in Italia

Ci sono diversi fattori dietro questa anomalia tutta italiana. Il principale è la forte dipendenza dal gas naturale, che produce quasi il 45% dell’energia elettrica nazionale, una quota ben più alta rispetto ad altri Paesi europei come Germania (15%) e Francia (3%). Poiché il gas è quasi interamente importato, il prezzo dell’energia in Italia è estremamente vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati internazionali. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l’Italia ha diversificato le sue fonti di approvvigionamento, aumentando l’import dal Nord Africa, ma la dipendenza da questa risorsa rimane critica.

Un altro fattore è il meccanismo di prezzo marginale del mercato elettrico. Il PUN è determinato dal costo dell’ultima e più costosa centrale necessaria a soddisfare la domanda, che in Italia è spesso un impianto a gas. Di conseguenza, anche l’energia prodotta da fonti più economiche come le rinnovabili viene venduta a un prezzo elevato. In Francia, ad esempio, questo ruolo è svolto dall’energia nucleare, più economica.

La situazione si complica ulteriormente in estate, quando l’aumento della domanda per l’aria condizionata e la contemporanea riduzione della produzione da fonti idroelettriche (causata dalla siccità) rendono ancora più indispensabili e costose le centrali a gas per coprire il fabbisogno energetico.

A questo quadro si aggiungono le maggiorazioni sul mercato libero, che rendono la bolletta finale significativamente più cara. Nel 2023, il prezzo per i clienti del mercato libero era fino al 55% superiore rispetto a quello del servizio di maggior tutela, a parità di consumi. Inoltre, un’indagine dell’ARERA ha sollevato il sospetto di possibili manipolazioni del mercato da parte di alcuni operatori che avrebbero ridotto la capacità disponibile per far salire i prezzi.

In sintesi, la combinazione di una forte dipendenza dal gas, un meccanismo di prezzo svantaggioso, le dinamiche stagionali e possibili irregolarità del mercato contribuisce a mantenere il costo dell’elettricità in Italia ai livelli più alti d’Europa, con conseguenze pesanti per l’intera economia. La speranza è che possa cambiare il trend sui prezzi dell’elettricità in Italia.