Il dollaro Usa rimane sempre in posizione di forza

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Oltre che contro sterlina naturalmente, resta in posizione di forza relativa il dollaro americano che continua ad apprezzarsi in maniera generalizzata contro le altre major. Proprio questa notte abbiamo potuto osservare il rialzo importante del cambio UsdJpy, in seguito alle Minute della Bank of Japan le quali non hanno rivelato grandi novità se non lasciato intendere che un indebolimento dello yen non è certo cosa sgradita. Il cambio continua comunque a mantenersi su massimi di 6 anni e non appaiono palesi segni di ribasso su time frame di grande rilievo.

Il greenback ha trovato tuttavia forza nella notte anche contro il dollaro australiano, il neozelandese ed il canadese. Lo stesso Eurodollaro ha fatto registrare questa notte nuovi punti di minimo ed il benchmark Dollar Index continua a macinare punti riportandosi su quotazioni in rivisitazione dei livelli di oltre un anno fa, non fornendo comunque grandi spunti di reversal spiega il report di FXMC. Aspettiamoci potenziali approdi di quest’ultimo verso l’area tra 10.890 e 10.900 punti prima di ritracciamenti degni di nota che andranno poi studiati sui diversi cambi che concorrono alla costruzione dell’indice stesso. Dopo quelli del Regno Unito, non vi saranno oggi release degne di nota per cui i mercati potranno essere tecnici con uno sguardo attento e vicino all’azionario e a possibili breakout di volatilità sugli indici azionari americani che da giorni permangono in lateralità.             

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EurUsd: come pocanzi accennato, nuovi minimi dunque per il cambio che su base daily, dopo la giornata di attesa di venerdì, ha messo poi a segno una rottura ribassista lanciando un segnale ulteriormente bearish. Gli indicatori su larghi time frame continuano ad indicare ipervenduto ma questo non appare ancora come motivo sufficiente a pensare ad acquisti, se non di controtrend fino alle prime zone di ritracciamento quali 1,2920 e 1,2960 in secondo luogo. I grafici a 4 e 1 ora evidenziano con buona chiarezza queste aree che, qualora toccate, potrebbero dunque respingere il prezzo e farlo ripartire oltre che verso i minimi visti a 1,2865, verso il livello di 1,2830.

 

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