Luigi Zingales ha lasciato il consiglio d’amministrazione dell’Eni dopo solo un anno dalla nomina. Era stato eletto consigliere nel maggio 2014, dalla lista presentata dal ministero dell’Economia e delle finanze, che tramite la Cassa depositi controlla la maggioranza relativa del colosso petrolifero.
Zingales, consigliere indipendente e componente del comitato controllo e rischio e del comitato nomine del cda, sarร sostituito “ai sensi di legge”, come ha fatto sapere l’azienda in una nota. “Comunico le mie irrevocabili dimissioni da consigliere di amministrazione di Eni spa – ha scritto in una lettera al consiglio Zingales – per non riconciliabili differenze di opinione sul ruolo del consiglio nella gestione della societร . Faccio il mio migliore augurio di successo allโEni e a tutti i suoi dipendenti, che ammiro per la dedizione con cui lavorano”.
Prima della carica ricoperta all’Eni, Zingales era stato membro indipendente del consiglio di Telecom Italia dal 2007 al 2014, con un accorato impegno nella difesa delle ragioni degli azionisti di minoranza. Un’attivitร spesso critica e per nulla formale: e a questi stessi criteri Zingales aveva improntato la sua attivitร all’Eni, instaurando una dialettica vivace con gli altri otto consiglieri.
Giร nei mesi scorsi il coinvolgimento dell’azienda e del suo amministratore delegato Claudio Descalzi nelle inchieste aperte per corruzione internazionale sulle attivitร Eni in Nigeria aveva dato luogo a divergenze tra il professore padovano e il cda. E negli ultimi giorni le divergenze risulta che si siano intensificate, dopo la chiamata all’Eni di Lapo Pistelli, storico collaboratore di Matteo Renzi a Firenze e poi viceministro degli esteri dei governi Letta e Renzi, sta per lasciare via XX Settembre per diventare capo dell’unitร di sviluppo delle attivitร per tutti gli stakeholder dell’Eni, a supporto degli affari aziendali internazionali.