Fca avvia trattative per contratto di lavoro negli Usa

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Sono state ufficialmente avviate le trattative tra le grandi case automobilistiche americane e il sindacato sul contratto di lavoro.

I media americani hanno pubblicato la foto della stretta di mano di rito che dà il ‘La’ alle discussioni, ma secondo indiscrezioni dietro le quinte ci sono ampie spaccature tra lo United auto workers (Uaw), il maggiore sindacato del settore, e i tre colossi di Detroit, General motors, Ford motor e Fiat chrysler automobiles.

Il punto più spinoso pare riguardi i salari: i compensi sono assegnati tramite un sistema “a due livelli” che contempla che i neo assunti vengano pagati 19 dollari l’ora e i lavoratori da più tempo in azienda 28 dollari. Per le case automobilistiche questo ha consentito di assumere decine di migliaia di persone dal 2011, per il sindacato mette in evidenza un forte squilibrio. Il contratto di lavoro delle tre società scade il 14 settembre.

Non più tardi della scorsa settimana, i vertici della Fiat hanno siglato l’intesa sul nuovo contratto italiano con una parte delle sigle sindacali. All’accordo si è opposta la Fiom di Maurizio Landini. Negli Stati Uniti, la  Solitamente
Uaw sceglie una delle tre aziende per portare avanti le trattative su una bozza di contratto che farà da base per tutte, in modo da garantire una certa uniformità, pur considerando le specifiche esigenze di ciascuna. Secondo il Wall Street Journal, Fca Us, la più piccola e meno redditizia tra le big di Detroit, potrebbe essere quella che ha più da perdere, soprattutto in vista di un’eventuale fusione. Fiat Chrysler, che ha assunto 15.000 dipendenti pagati a ore da quando è emersa dall’amministrazione controllata nel 2009, paga al 45% della forza lavoro legata alla produzione il salario più basso previsto dal contratto, quindi una revisione dei minimi sidancali provocherebbe un significativo aumento dei costi.

 

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