Fca e Sindacati individuano l’accordo per evitare lo sciopero

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Fca e Uaw hanno raggiunto un nuovo accordo preliminare ai fini del rinnovo del contratto per quattro anni.

L’intesa è stata raggiunta proprio allo scadere del termine per scongiurare eventuali scioperi. Lo riferisce sulla sua pagina Facebook lo stesso Uaw sottolineando che il testo deve essere ora ratificato dai 40.000 lavoratori di Fiat Chrysler negli Stati Uniti.

“Abbiamo raggiunto un accordo preliminare che ritengo affronti i principali timori dei nostri membri sul loro lavoro e sul loro futuro – afferma Dennis Williams, il presidente dello Uaw – Abbiamo realizzato importanti guadagni e non vedo l’ora di discuterne i termini con gli iscritti”. L’appuntamento è per venerdì a Detroit, quando i leader locali del sindacato si riuniranno per discutere l’intesa, che dovrà poi essere votata anche se una tabella di marcia non è ancora stata definita.

Fca conferma la notizia sottolineando che “l’accordo è soggetto alla ratifica da parte dei membri dello Uaw” e che per questo l’azienda “non può discuterne le specifiche in attesa del voto”.

L’intesa arriva dopo la bocciatura da parte delle tute blue di Fca del precedente accordo. Una bocciatura, la prima in 30 anni di un contratto preliminare da parte dei membri dello Uaw, che aveva spinto il sindacato a notificare a Fca la possibilità di uno sciopero senza un nuovo accordo. Il termine fissato per l’intesa, e per l’eventuale inizio dello sciopero, erano le 23.59 del 7 ottobre (le 5.59 del mattino dell’8 ottobre in Italia). La svolta è stata annunciata poco dopo la scadenza.

Per Williams e i vertici Uaw il vero lavoro inizia ora. Bisognerà convincere i dipendenti di Fca che l’accordo è buono e va approvato, così che possa anche essere usato come base per le trattative con Ford e General Motors. E il sindacato deve recuperare prestigio dopo lo schiaffo dei dipendenti di Fca, che ha rappresentato una sconfitta per lo Uaw. La notifica dello sciopero sarebbe stata proprio legata alla necessità di riallacciare un filo con la base dopo la bocciatura del primo accordo.

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