Fiat e Starbucks, aiuti di Stato illegali in Europa

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Sono giorni cruciali per la valutazione di alcune agevolazioni fiscali concernenti due grosse multinazionali e il loro operato nel Vecchio Continente.

Si sta infatti stringendo sempre di più il cerchio dell’Europa relativo agli accordi fiscali che Starbucks e Fiat Finance and Trade hanno stipulato con Olanda e Lussemburgo. Due tax ruling sulle quali si sono posati i fari della Commissione, insieme ad altri casi di grandi multinazionali (come Apple o Amazon) che sono riusciti ad accordarsi con le autorità fiscali di alcuni Paesi Ue per avere condizioni certe e di favore.

Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, entro il prossimo mercoledì (21 ottobre) dovrebbe emergere il verdetto sui casi che coinvolgono la catena di caffetterie e la società collegata a Fca: hanno beneficiato di aiuti fiscali illegali. Una presa di posizione che – per il quotidiano americano – potrebbe complicare la presenza delle multinazionali Usa nel Vecchio continente. Dopo oltre un anno di indagini, le fonti del Wsj rivelano che l’esito dell’operazione sarà il riconoscimento della violazione delle regole Ue in materia di concorrenza: alcune società non possono beneficiare di condizioni che ad altre sono precluse.

La conseguenza di questa decisione potrebbe essere la richiesta alle aziende coinvolte di versare quanto evitato negli anni passati, anche se su questo punto restano ancora aspetti da chiarire. Da Commissione e Fca sono statideclinati commenti al quotidiano Usa, mentre Starbucks ha ribadito di essere in una fase di cooperazione con le autorità e di rispettare tutte le norme fiscali e le linee guida dell’Ocse in materia di elusione, tanto da esser sottoposta a un tax rate a livello globale intorno al 33%.

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