Fisco, da Bankitalia critiche a Renzi

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Bankitalia conferma la ripresa in corso e rivede al rialzo le stime del Pil 2015 che potrebbe “rivelarsi lievemente superiore allo 0,7%” stimato a luglio.

Dopo anni di flessione della domanda interna, Via Nazionale rileva il consolidamento della ripresa dei consumi privati e il graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo. L’economia dall’inizio dell’anno “ha ripreso a crescere a ritmi intorno all’1,5% in ragione d’anno”. I segnali più recenti indicano che anche il terzo trimestre avrà lo stesso passo. Via Nazionale promuove quindi l’aggiornamento della stima del governo sul Pil inserito nel Def (+0,9% dal precedente +0,7%). Il dato, afferma, è coerente con l’andamento della congiuntura che mostra, per la domanda interna, “un quadro più favorevole di quanto atteso in precedenza”.

Ancora una volta, Bankitalia critica la manovra sulla prima casa: bene il taglio delle tasse ma l’abolizione della Tasi “potrebbe avere effetti circoscritti sui consumi”, dice Bankitalia spiegando che “l’avvio di una graduale riduzione delle imposte è coerente con l’esigenza di diminuire l’elevata pressione fiscale che costituisce un freno alla crescita”. “In questa prospettiva – scrivono gli esperti di via Nazionale – gli interventi più direttamente efficaci ai fini di un incremento del potenziale dell’economia sono quelli di riduzione del carico gravante sui fattori della produzione”.

Bankitalia esorta a sfruttare “appieno l’occasione offerta dalle condizioni finanziarie e monetarie eccezionalmente favorevoli e dal progressivo rafforzamento della ripresa” per ridurre il debito. Nel bollettino economico rileva come “il profilo temporale di riequilibrio dei conti pubblici debba assicurare una chiara e progressiva riduzione del debito”.

Il documento rileva un consolidamento della ripresa del mercato del lavoro, e sottolinea che a favorire questo andamento sono stati anche la decontribuzione decisa nella scorsa legge di stabilità e il Jobs Act: “La ripresa del mercato del lavoro si è consolidata nei mesi estivi, dopo la moderata crescita del numero di occupati e del monte ore lavorate registrata nel secondo trimestre. Gli sgravi contributivi sui neoassunti con contratto a tempo indeterminato e, in misura minore, la nuova disciplina del licenziamento individuale prevista dal Jobs Act hanno indotto una significativa ricomposizione delle assunzioni a favore di forme contrattuali stabili, favorendo anche la crescita della domanda di lavoro.

 

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