Finalmente segnali incoraggianti sul prezzo del gas in Europa ad inizio novembre

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Arriva finalmente qualche segnale positivo sul prezzo del gas, tra fine ottobre ed inizio novembre qui in Italia, con potenziali effetti apprezzabili anche sulle nostre bollette. Come riporta Financial Times, i prezzi del gas naturale in Europa sono scesi sotto i 100 euro per megawattora per la prima volta da quando la Russia ha tagliato le forniture quest’estate, con il clima caldo e lo stoccaggio del gas quasi esaurito che alleviano le preoccupazioni per la scarsità invernale.

prezzo del gas

Gli ultimi aggiornamenti sul prezzo del gasi in Europa

Il calo dei prezzi arriverà come una spinta per i leader dell’UE che stanno lavorando per porre un limite al prezzo del carburante mentre combatte l’inflazione elevata e un’economia in rallentamento, e nel tentativo di negare a Mosca i fondi per la sua invasione dell’Ucraina.

I futures sul gas TTF olandesi, il contratto europeo di riferimento, sono scesi a partire da 93,35 €/MWh ($ 27 per MMBTU), in calo di quasi il 20% rispetto a venerdì, il livello più basso da metà giugno. I prezzi del gas in Europa sono ora del 70% inferiori ai livelli visti ad agosto, quando sono saliti oltre i 300 €/MWh, sebbene siano ancora ben al di sopra della fascia compresa tra 20 e 40 €/MWh in cui sono stati ampiamente scambiati nell’ultimo decennio. Anche i contratti di consegna del gas nel Regno Unito a novembre sono scesi del 15%, scendendo a £ 1,72 per therm ($ 19 per MMBTU).

James Waddell di Energy Aspects ha affermato che i prezzi sono in calo nel breve termine a causa della “capacità di stoccaggio limitata rimanente, della bassa domanda di gas a causa del clima mite e della congestione nel portare GNL e nel suo flusso verso est in Europa”.

Quali sono gli scenari, ad oggi sul prezzo del gas? Di recente, il gasdotto Nord Stream 1, uno dei principali condotti dalla Russia all’Europa, è stato interrotto a tempo indeterminato da un sospetto sabotaggio.

“Il problema è immagazzinare abbastanza gas per il prossimo inverno, dato che è probabile che perderemo circa 45-50 miliardi di metri cubi di gas russo su base annua, ed è molto improbabile che il GNL possa coprire tale divario”, ha affermato Waddell di Energy Aspects. “Quindi non possiamo permetterci di ritirare così tanto questo inverno dallo stoccaggio o faremo fatica ad avere scorte adeguate l’anno prossimo”.

Le indicazioni di questi giorni rappresentano un presupposto quantomeno incoraggiante sullo scenario a breve termine per il prezzo del gas. In Italia e nel resto d’Europa come si può immaginare.

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