Fincantieri, stabilimenti a pieno regime fino al 2020

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Nei prossimi anni gli stabilimenti italiani di Fincantieri lavoreranno a pieno regime in virtù dell’andamento positivo del portafoglio ordini, il quale dovrebbe raggiungere quota 16 miliardi di euro tra fine anno e inizio 2015.

A dichiararlo è Giuseppe Bono. L’Amministratore delegato della società ha fatto osservare un consolidamento industriale del comparto in cui Fincantieri è protagonista. Nel corso di un’audizione in Senato Bono ha dichiarato:

Pensiamo entro l’anno venturo di occupare tutti i cantieri. Mi auguro nei prossimi mesi si chiudano tutte le trattative in corso per dire che i cantieri in Italia possono avere una piena utilizzazione fino al 2020. Accanto a questo chiederemo ai nostri dipendenti di essere un po’ più efficienti. Spero che arriveremo intorno ai 16 miliardi di portafoglio ordini nei prossimi mesi. Saremo noi a consolidare il mercato: ci deve essere un ulteriore consolidamento in Europa. Non so se compriamo o non compriamo, possiamo dire che in questo processo di consolidamento noi ci riteniamo consolidatori: saremo noi a consolidare, e non saremo consolidati da altri, abbiamo creato le condizioni perché questo si verifichi. Questo consolidamento non comporterà per gli impianti in Italia riduzioni di personale. Ricordando la quotazione in Borsa dello scorso luglio, Bono ha rivendicato che “il titolo ha performato meglio della media del mercato.

 

Per quanto concerne il piano di ristrutturazione nell’ambito del quale erano stati individuati 1.800 esuberi, Giuseppe Bono ha spiegato che ad oggi sono stati sistemati tutti senza licenziare ricorrendo a incentivi, prepensionamenti, riqualificazione, outplacement e che, anzi, sono state assunte 340 persone, per lo più neolaureati e al 90% a tempo indeterminato.

Sugli otre 20.000 dipendenti di Fincantieri, quasi settemila e cinquecento sono in Italia.

 

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