La Germania riparte dall’oro

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 La Germania ha deciso di riportare nei suoi forzieri l’oro che attualmente conserva all’estero, perciò, fino al 2020, ci saranno circa 700 tonnellate di lingotti d’oro pronte a tornare tra le mani della Bundesbank. A spiegarlo è la stessa banca tedesca in una nota.

I paesi emergenti spingono le quotazioni auree

Attualmente, nei forzieri tedeschi, ci sono circa il 31 per cento delle risorse aurifere totali della Germania. In meno di dieci anni questa percentuale dovrebbe salire fino al 50 per cento. La questione è importante anche in relazione al fatto che la Germania è il secondo paese al mondo nella classifica dei paesi che hanno accumulato più oro negli anni.

Al primo posto ci sono gli Stati Uniti. Poi c’è la Germania che conta su 3396 tonnellate di oro che in termini di euro sono 133 miliardi. La stima è stata fatta dai giudici contabili tedeschi. Il rimpatrio dei lingotti, comunque, nasconde anche una strategia politica e finanziaria.

Abn Amro sulle quotazioni auree

Basta pensare che l’11 per cento del totale dei lingotti tedeschi, è detenuto in Francia, si parla di circa 374 tonnellate. Non sarà invece toccato il patrimonio tedesco aurifero nelle mani della Bank of England, pari al 13% del totale. Scenderà infine lo stoccato depositato a New York dove si passerà dal 45 al 37 per cento. La Bundesbank spiega tutto come un sistema di difesa dalla crisi.

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