Gli effetti della crisi su viaggi e turismo

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 In tempo di crisi e di una sempre minore disponibilità economica degli italiani il settore che sembra aver sofferto di più è quello del turismo. Secondo quanto riportato dal Report dell’Istat “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero”, nel 2013 gli italiani hanno ridotto i viaggi del 19,8% e le notti di permanenza del 16,8%. 

La crisi non ha colpito solo i viaggi di piacere, il Report mostra che le maggiori sofferenze si sono registrate per i viaggi di affari che sono calati del -43,1%, con una maggiore concentrazione delle perdite nelle regioni del Nord.

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Tornando ai viaggi di piacere, l’Istat mette in evidenza come durante la scorsa estate si sia spostato per una villeggiatura solo il 38,7% della popolazione (ovvero meno di una persona su 4): nel dettaglio, si è registrata una perdita per i viaggi nelle mete italiane del 19,4% e del 21,1% per le mete estere, con una riduzione più sostanziosa per le i viaggi brevi che per quelli lunghi.

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Da notare che resta invece praticamente invariato il numero di persone che si sposta per viaggi a scopo religioso (la perdita è stata solo del 2,2%) e delle persone che viaggiano a scopo di salute (-0,8%). Aumenta la quota di viaggi senza prenotazione, il 40,6% del totale.

Il mezzo di spostamento preferito dagli italiani rimane l’automobile, nonostante i rincari della benzina e dei pedaggi autostradali: tra tutti coloro che hanno affrontato un viaggio nel 2013 il 61,4% lo ha fatto in macchina.

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