Gli effetti positivi del Governo Renzi sulla Borsa

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 Sin da prima del discorso di insediamento del suo Premier, il Governo Renzi ha provocato un effetto positivo sulle Borse e si è fatto portavoce di segnali di cambiamento che stanno mano mano influenzando il mercato sotto tutti gli aspetti. Quello di oggi, ad esempio, è stato un altro giorno abbastanza positivo in Borsa per l’Italia. Milano chiude in parità, dopo un avvio in negativo. Buone notizie giungono anche dal Tesoro, che ha ceduto 2,5 miliardi di uero in Ctz dicembre 2015 consumando tutta l’offerta dell’asta odierna e registrando un tasso al minimo storico dello 0,822%, in flessione dall’1,031% del collocamento di fine gennaio. E’ la prima volta che il Ctz biennale viene venduto con un tasso inferiore all’1% dall’introduzione dell’euro. Notizie, dunque, a dir poco inedite e di buon auspicio per un sistema che tenta in tutti i modi di evitare il collasso.

Sostanzialmente stabile la domanda, che è stata di 1,72 volte l’importo offerto contro le 1,78 volte dell’asta precedente. Completa il quadro del primo collocamento con Matteo Renzi come premier la vendita di Btpei al 2018 per 1 miliardo (range offerta era 0,5-1 miliardi), al tasso medio dell’1,20% dall’1,39% registrato nell’asta precedente e con un rapporto di copertura di 1,96 (da 1,88 precedente).

Due ottimi segnali anche in vista dell’asta di giovedì 27 febbraio, quando il Tesoro erogherà Btp a 5 anni (terza tranche) e il nuovo Btp a 10 anni (scadenza settembre 2024) sino a un massimo complessivo di 7 miliardi di euro e Ccteu per un totale di 2 miliardi.

Segnali positivi anche sul mercato secondario dei titoli di Stato. In calo a 192 punti base lo spread tra Btp e corrispondente Bund tedesco. Chiusura a quota 194.

 

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