Gli otto punti economici nel piano del Governo Letta: le riflessioni su innovazione, privatizzazioni, renergia, giustizia

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 Non è ancora sicuro di restare in carica. L’attacco di Matteo Renzi, che desidera la ‘poltrona’ del Premier e che può contare su una forte maggioranza nel Partito Democratico (partito di cui è Segretario), è l’insidia principale in questi giorni per Enrico Letta. Ma il Presidente del Consiglio continua la sua missione e porta avanti i lavori, soffermandosi principalmente sugli otto punti del piano economico.

Investimenti, Semplificazioni fiscali, Lavoro e cuneo, Spending Review, sono i primi quattro. Gli altri quattro sono:

Innovazione

Letta vuole soffermarsi sul rilancio della manifattura, partendo dagli strumenti necessari all’innovazione. Nel Dl Destinazione Italia c’è già un credito di imposta per gli investimenti in ricerca, ma in formato ‘light’. Possibile che si tenterà di rafforzare la misura ampliando la platea dei beneficiari.

Un’ulteriore leva potrebbe essere la garanzia pubblica su progetti finanziati dalla Bei.

Privatizzazioni

L’obiettivo del 2014 è quello di reperire 10-12 miliardi con il piano di privatizzazioni che parte dai 5 previsti con la vendita del 40% delle Poste e del 49% di Enav. Nel dossier potrebbe rientrare anche la valorizzazione delle partecipazioni di Cdp: Fincanciari, Sace e Cdp reti.

Solo nel 2015 si potrà procedere invece alla cessione del 3% di Eni dopo il buy back (vale due miliardi).

Energia

La riduzione del costo dell’eenrgia, principalmente per le imprese, dovrebbe far parte del nuovo programma. Il decreto che ha attuato parte del piano Destinazione Itallia si è fermato a tagli potenziali per 800 milioni a fronte di un obiettivo iniziale di 3 miliardi. Lo strumento potrebbe essere il disegno di legge.

Giustizia

Nuove norme su giustizia e sicurezza per snellire le certificazioni antimafia e superare la crisi del sistema di sequestri e confische alla criminalità organizzata.

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