Gli otto punti economici nel piano del Governo Letta: le riflessioni su innovazione, privatizzazioni, renergia, giustizia

 Non è ancora sicuro di restare in carica. L’attacco di Matteo Renzi, che desidera la ‘poltrona’ del Premier e che può contare su una forte maggioranza nel Partito Democratico (partito di cui è Segretario), è l’insidia principale in questi giorni per Enrico Letta. Ma il Presidente del Consiglio continua la sua missione e porta avanti i lavori, soffermandosi principalmente sugli otto punti del piano economico.

Gli otto punti economici nel piano del Governo Letta

 In attesa di capire se ci sarà un ‘cambio della guardia’ (o un ‘cambio di schema’ come lo ha definito Matteo Renzi), Enrico Letta va avanti nel suo mandato. Otto sono i dossier economici sulla sua scrivania. Otto punti cruciali, di vitale importanza, su cui occorre intervenire prima possibile.

Per Saccomanni dal 2014 la ripresa economica

 Il 2014 sarà l’anno della ripresa economica? Dalle parti del governo sembra esserci ottimismo in questo senso. Già il Presidente del Consiglio Enrico Letta aveva parlato in questi termini e si appresta al nuovo patto per il governo confermando che i momenti peggiori della crisi economica sono superati.
Anche il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni sulla stessa linea vede il 2014 l’anno della ripresa economica. In una intervista a “La Repubblica”, Saccomanni ha affermato: “Il 2014 sara’ l’anno della svolta. La ripresa si consoliderà e famiglie e imprese pagheranno meno tasse. La precondizione è la stabilità politica senza la quale l’Italia è a rischio. Questo deve costringerci tutti, Governo, Parlamento e parti sociali, a una forte e condivisa assunzione di responsabilità”.
La stabilità del governo, quindi, come condizione fondamentale affinché l’Italia si possa rialzare e uscire dalla crisi. L’ottimismo del ministro dell”Economia si basa sulla nuova maggioranza di governo, più ristretta rispetto alla precedente ma più  coesa. Certo, bisogna ascoltare il Nuovo Centrodestra e fare i conti con le proposte di Renzi, ma sembra che ci sia da parte di tutti l’interesse a un governo che arrivi almeno a finire il 2014. L’uscita dalla maggioranza di Fi pone meno ostacoli all’esecutivo di Letta, ma la stabilità del governo può sempre essere messa in dubbio basandosi su una maggioranza comunque non “naturale” anche se non si  parla più di lerghe intese.
Il ministro Saccomanni spiega il suo ottimismo con riferimento ai dati sullo Spread, il differenziale tra Bund tedeschi e Btp a dieci anni, attorno ai 200 punti e afferma che questo è la dimostrazione dei progressi fatti dall’Italia in ambito economico.
Poi una considerazione sulle dimissioni del vice ministro dell’Economia Stefano Fassina, con Saccomanni che dice: “Le ragioni del suo gesto sono tutte politiche e non sono riconducibili al rapporto tra di noi, che  è sempre stato ottimo. Niente mi farà deflettere dal mio impegno. E il mio rapporto con il presidente Letta è ed sempre stato ottimo”.

Il Consiglio dei Ministri approva il piano Destinazione Italia

 Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il piano Destinazione Italia, che era stato annunciato nei mesi scorsi come misura di incentivazione e sostegno alle imprese e alla crescita. Si tratta, come ha spiegato lo stesso Presidente del Consiglio Enrico Letta di un intervento che si esplicherà in un decreto legge e in un disegno di legge. 

La Banca d’Italia lancia l’allarme sul debito pubblico

 Nuovo record per il debito delle amministrazioni pubbliche. Le cifre non sono veramente rassicuranti ed ammontano a 2.085,321 miliardi di euro. Un aumento rispetto ai 2.068 miliardi di settembre, un’innalzamento che infrange la soglia che si era raggiunta durante giugno dello scorso anno, mese in cui l’indebitamento italiano era arrivato alla storica cifra di 2.076 miliardi. Il Bollettino statistico di finanza pubblica, diffuso dalla Banca d’Italia, ha evidenziato questa nuova situazione.

La Tobin Tax non produce gli effetti desiderati

 Arrivano i primi dati concreti sulla Tobin Tax. Il primo versamento per la medesima imposta era previsto per lo scorso 16 ottobre ed i risultati non sembrano essere quelli che il governo delle larghe intese ed il precedente esecutivo si erano prefissati. Infatti i numeri parlano di un incasso che ammonta a circa 1/5 delle aspettative.

Oli Rehn chiede sforzi ulteriori per abbassare il debito pubblico

 Il debito pubblico italiano è sempre l’aspetto più preoccupante dell’economia, sia per il nostro Paese stesso sia per l’Europa. In Italia cresce il gruppo di persone che critica i parametri europei sul debito pubblico. Si organizzazno manifestazioni, si creano gruppi e si lancianmo sfide. C’è chi critica il governo perché segue eccessivamente l’Europa, chi parla di uscire dall’euro e chi vede un complotto nel sistema del debito a livello europeo. Senza scomodare la fantapolitica o le teorie della cospirazione, si nota sempre il richiamo dei leader dell’economia europea all’Italia sulle misure adottate per ridurre il debito pubblico.

Ecco le società messe in vendita nel piano di privatizzazioni

 Nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella giornata di oggi, il Governo ha presentato per la prima volta l’elenco completo delle società statali che nei prossimi giorni saranno oggetto del nutrito pacchetto di privatizzazioni collegate con la Legge di Stabilità.

Arriva il piano di privatizzazioni del Governo

 Nel corso del Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella giornata di oggi ha finalmente preso forma l’atteso piano di privatizzazioni delle società pubbliche da tempo annunciato dal Governo. Il piano di privatizzazioni è infatti una parte centrale della Legge di Stabilità finanziaria per il 2014. 

Letta annuncia il piano di privatizzazioni e la riduzione del debito pubblico

 Dopo le critiche mosse alla Legge di Stabilità da parte dell’Europa, che nei giorni appena passati si è detta ancora preoccupata per la tenuta dei conti pubblici italiani, il Presidente del Consiglio Enrico Letta è intervenuto proprio oggi sul tema del debito italiano, annunciando una sua riduzione grazie al grande programma di privatizzazioni che verrà presentato da qui a breve.