Gli Stati Uniti sono vicini al default

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 I problemi relativi al consolidamento del bilancio e dei conti pubblici tornano ad affacciarsi anche in America, negli Stati Uniti. Il Segretario del Tesoro americano Jacob Lew, infatti, ha ricordato proprio in queste ultime ore che a partire dal prossimo 17 ottobre gli Stati Uniti potrebbero non essere più in grado di far fronte agli interessi che gravano sul debito. A meno che il Congresso americano non decida per un ulteriore innalzamento del suo livello. 

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Una situazione molto simile a questa, del resto, con il verificarsi dello stesso tipo di rischio in merito ai conti pubblici americani e con l’insorgere di forti tensioni tra Democratici e Repubblicani, si era verificata anche nell’agosto del 2011, due anni fa, ma si era risolta più o meno all’ultimo momento quando un compromesso aveva permesso di innalzare il tetto di debito consentito.

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In questo momento storico, però, lo stesso Presidente americano Barack Obama ha invitato gli esponenti del Congresso a non essere irresponsabili e ad esporre l’America ad un rischio di default, usando lo spettro del budget e del debito come minaccia. La soluzione più probabile per la risoluzione delle tensioni, quindi, sembra essere il raggiungimento di un accordo sull’aumento del tetto del debito, il cosiddetto debt ceilingal fine di evitare l’insorgere di conseguenze molto negative all’interno dei mercati finanziari, preoccupati dall’instabilità del Paese, o addirittura una riduzione del merito del credito. Il fenomeno americano, inoltre, poptrebbe avere risvolti pesanti anche per le Borse europee.

 

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