Grecia, giornata cruciale

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Giornata cruciale, quella di oggi, per la Grecia. Il leader di Governo Alexis Tsipras è in Parlamento ad Atene per la richiesta di approvazione di un secondo pacchetto di riforme, fondamentale per rispettare i paletti indicati dai creditori e avviare l’istruttoria tecnica che porterà al terzo piano di salvataggio della Grecia da oltre 80 miliardi di euro.

Nel contempo, la Banca centrale europea ha elevato il supporto alle banche elleniche, offrendo nuova liquidità d’emergenza

Sul tavolo del Parlamento di piazza Syntagma, in un clima di fuoco per la forte opposizione interna che si è creata in Syriza, ci sono la riforma del codice civile e il recepimento della direttiva europea sulla risoluzione delle banche, cioè quel meccanismo che permette di guidare i fallimenti degli istituti di credito e contempla il ‘bail-in’: la partecipazione alle perdite da parte di azionisti, obbligazionisti e depositanti. Restano fuori, per il momento, temi caldi quali le baby-pensioni e l’eliminazione degli sgravi fiscali per il comparto agricolo, ai quali si dovrà comunque mettere mano entro il prossimo 20 agosto.

I numeri perché le due misure siano approvate ci sono, ma vengono dall’annunciato supporto delle opposizioni al governo di Tsipras. L’attenzione è tutta al fronte della maggioranza: mercoledì scorso, quando fu approvato il primo pacchetto che ha poi permesso alla Commissione Ue di far partire il prestito ponte da oltre 7 miliardi (indispensabile per rimborsare Bce e Fmi), Syriza si è spaccata.

Tsipras ha dovuto fronteggiare una quarantina di defezioni parlamentari e l’opposizione fiera dell’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, sempre più personaggio di spicco della vita politica domestica. L’attesa per la conta di oggi, con il voto previsto in tarda serata dopo la lunga discussione in Aula, è per verificare se Tsipras supererà o meno quota 120 voti da parte della sua maggioranza (Syiriza ha 149 seggi e nell’ultima tornata Tsipras ne ha difesi 123): è la soglia sotto la quale perderebbe un eventuale voto di fiducia.

 

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