I Fondi comuni aperti approdano in Borsa

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Sbarcano presso la Borsa di Milano, anzi sono sbarcati dalla fine di dicembre 2014, anche i fondi comuni aperti, in aggiunta agli Etf.

Ma che vantaggio avranno i risparmiatori ad acquistare un fondo comune in Borsa anziché presso banca? E saranno le nuove sottoscrizioni e i riscatti, oltre a come è composto il portafoglio, a determinare i prezzi?

La natura del fondo comune aperto non subirà cambiamenti. A stabilire il Nav (net asset value, ossia il valore del fondo, e proporzionalmente quello delle quote diffuse tra i clienti) rimarrà sempre il medesimo meccanismo. A fine giornata la Sgr prende i prezzi di chiusura dei titoli contenuti nel portafoglio del fondo e calcola il valore complessivo del portafoglio moltiplicando i prezzi dei titoli per le loro quantità.

Il risultato appare poi diviso per il numero di quote in circolazione, e si ottiene la quotazione del fondo di quel giorno. E’ a quella quotazione che i fondi vengono comprati e venduti oggi, e lo saranno pure domani in Borsa. La novità è la creazione di un segmento specifico, incluso nell’Etf plus già operativo per gli Etf, a disposizione delle Sgr che vorranno quotare i loro fondi. Il nuovo mercato, a differenza che per gli Etf, per le azioni e per i bond, sarà tuttavia incentrato su ordini degli investitori valorizzati solo per la quantità e non per il prezzo.

Sostengono gli esperti:

Si dirà «voglio comprare 1000 quote del fondo X», e il prezzo sarà quello del fondo X, calcolato a fine giornata ma comunicato il giorno successivo. Esattamente come succede se si ordinano allo sportello di banca 1000 quote del fondo X. Spiegano alla Borsa che «non esiste una struttura del book (libro) di ordini suddivisa in bid ed ask di prezzo (domanda e offerta a determinati prezzi) ma entrambi i lati del book saranno valorizzati solamente con le quantità». Quante Sgr quoteranno i loro fondi in Borsa? Lo si vedrà nei prossimi mesi, quando avranno valutato i costi dell’ammissione contro il beneficio della visibilità. Il vantaggio per i risparmiatori, come capita di solito quando diverse opzioni di distribuzione aumentano la concorrenza, potrebbe essere una limatura alle spese. Ma è presto per dirlo, anche perché la Borsa di Milano è la prima del circuito London Exchange a offrire questo servizio.

 

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