I problemi monetari partono dalla BCE

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 Gli investitori, in questi ultimi giorni, hanno riposto particolare attenzione alle parole e ai proclami della Federal Reserve degli Stati Uniti. La FED, infatti, ha spiegato di voler interrompere o meglio abbandonare progressivamente il piano di quantitative easing.

Di che si discute tra BCE e Germania

Secondo alcuni analisti del Financial Times, invece, l’attenzione a livello valutario non deve essere posta nelle parole della FED, quanto piuttosto nelle decisioni della BCE che deve intervenire in un’area molto delicata dove le cose, a livello economico, potrebbero mettersi male.

La BCE punta il dito sull’Italia

In più, mentre per quanto riguarda l’area americana, sia i banchieri che i politici sanno dove vogliono arrivare, è chiaro che non c’è una volontà univoca dei politici europei. In fondo, nel Vecchio Continente, non c’è un’immagine normale cui tendere. La Germania, in particolar modo, non vuole sottostare al funzionamento della moneta unica.

Lo stesso Jens Weidmann ha criticato fin dall’inizio il programma OMT portato avanti dalla Banca centrale europea, lo stesso programma che è stato sottoposto al pronunciamento della Corte Europea. Secondo il Financial Times, la BCE, in questo momento non può pensare né cercare di tornare in una condizione di normalità.

D’altronde è necessario che si risani il sistema bancario e che tutto torni a funzionare. Per farlo è importante che la Germania continui ad inviare dei flussi di capitali agli altri stati membri dell’Unione. Un particolare che proprio ai tedeschi non va a genio.

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