Viviamo un momento storico caratterizzato dal continuo rialzo del prezzo dell’oro, come abbiamo avuto modo di constatare anche in queste ore. All’inizio di settembre, l’oro ha superato la soglia dei 3.500 dollari l’oncia, stabilendo un nuovo record storico. Questo rialzo, secondo Peter Kinsella, responsabile della strategia di cambio globale presso UBP, riflette principalmente la reazione del mercato ai tentativi del presidente statunitense Donald Trump di influenzare la politica monetaria della Federal Reserve.

Le ragioni del rialzo del prezzo dell’oro
Il presidente Trump ha ripetutamente chiesto una politica monetaria piรน espansiva, arrivando persino a licenziare Lisa Cook, una mossa che ha scosso i mercati. Questa situazione ha portato a un’inversione della curva dei rendimenti USA a 2-30 anni, che si รจ irripidita. Ciรฒ indica che gli investitori si aspettano imminenti tagli dei tassi di interesse e un’inflazione piรน alta nel lungo termine, uno scenario ideale per la crescita del prezzo dell’oro.
Il rally ha attirato anche trader che seguono l’andamento del mercato, come i Commodity Trading Advisors (CTA), rafforzando ulteriormente la dinamica rialzista. C’รจ ancora ampio margine per un aumento dell’esposizione all’oro, specialmente da parte degli investitori al dettaglio tramite gli ETF.
La crescente ingerenza politica solleva il timore di un’era di dominanza fiscale, dove le decisioni della banca centrale non sono piรน autonome ma subordinate alle esigenze di finanziamento del deficit governativo. In un simile contesto, i tassi di interesse verrebbero mantenuti a livelli artificialmente bassi, un fattore che tradizionalmente favorisce il valore dell’oro. La novitร รจ che questo scenario si sta verificando nella piรน grande economia mondiale, con ripercussioni significative a livello globale.
Un altro fattore รจ il calo dei tassi di interesse reali statunitensi, misurati dai rendimenti dei TIPS decennali. Questi sono scesi dal 2,1% di giugno a circa l’1,8%, riflettendo aspettative di inflazione piรน elevata e futuri tagli dei tassi da parte della Fed. Questa prospettiva di tassi reali piรน bassi รจ intrinsecamente positiva per i prezzi dell’oro.
Acquisti delle Banche Centrali e rischi contenuti
Kinsella ritiene che i rischi di ribasso per l’oro nel breve termine siano limitati. Le banche centrali continuano ad acquistare oro a un ritmo sostenuto di circa 77 tonnellate al mese, con un potenziale di quasi 1.000 tonnellate annue. Questa forte domanda di base funge da cuscinetto, e le banche centrali sono pronte a cogliere eventuali cali del prezzo, specialmente se l’oro dovesse scendere verso i 3.300 dollari l’oncia, per aumentare le loro riserve.
In un contesto geopolitico instabile, l’oro rimane un’ancora di stabilitร . Per questo motivo, UBP continua a mantenere una sostanziale allocazione in oro nei propri portafogli discrezionali. Insomma, ancora un aumento per il prezzo dell’oro.