Il risparmio gestito e le nuove abitudini degli italiani

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Si verifica ormai da molto tempo un vero e proprio boom del risparmio gestito, con una discesa della quota di titoli di Stato, una diminuzioneย degli investimenti in attivitร  reali (a vantaggio di quelli in strumenti finanziari) e una leggeraย ripresa per la prima volta dal 2010 della spesa per consumi.

Questa รจ in sostanza la fotografia delle attivitร  delle famiglie italiane, scattata dalla Relazione annuale della Banca d’Italia per il 2014.

Una fotografia che conferma due fenomeni: la discesa dei tassi di interesse sui titoli di Stato, che ha spinto i risparmiatori a cercare strade piรน remunerative per i loro investimenti, e la minore pressione delle banche nel reperire risorse presso la clientela, grazie al forte flusso di liquiditร  a condizioni molto vantaggiose fornito dalla Banca centrale europea.

Gli investitori istituzionali, sottolinea Bankitalia, l’anno scorso hanno fatto incetta di ricchezza: nel 2014 tra Sgr, fondi pensioni, assicurazioni e altri soggetti – solo italiani – hanno raccolto fondi per 111 miliardi, piรน del doppio rispetto all’anno precedente. Per ritrovare un boom di queste proporzioni occorre andare indietro, alla fine degli anni Novanta; la cifra attuale cresce ancora considerevolmente (di quasi 60 miliardi) se si considerano anche i fondi comuni promossi da soggetti basati all’estero e sottoscritti da soggetti italiani. Nel 2014 i flussi netti verso fondi, polizze vita, prodotti previdenziali e gestioni patrimoniali hanno rappresentato il 6,9% del Pil, mentre erano il 3,1% un anno prima.

La parte del leone la fanno le assicurazioni (57,5 miliardi di flussi netti nel 2014) seguite dai fondi comuni italiani, ormai distribuiti a piene mani agli sportelli bancari e postali: l’80% della raccolta per questo strumento รจ stata effettuata da questi canali, mentre nel 2013 la percentuale era del 70.

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