Ilva, ore decisive

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Il governo ha dato la fiducia alla Camera sul Decreto legge fallimenti. Lo ha comunicato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Nella giornata di domani alle 11 si terrà la votazione sulla fiducia.

A deciderlo è la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 9,15. Dopo la fiducia verranno analizzati gli ordini del giorno. Il voto finale sul decreto è stato già fissato per venerdì alle 13.

Il provvedimento contempla misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Nel testo, che dovrà poi passare al Senato per il via libera definitivo, è stata inserita anche la norma per scongiurare gli effetti, in ordine alla scopertura degli uffici giudiziari, della messa a riposo dei magistrati secondo i termini stabiliti nella riforma dello scorso anno. Introdotto anche il cosiddetto Decreto ‘salva-Ilva’, originariamente previsto in un decreto (sempre all’attenzione della Camera) che a questo punto pare destinato a decadere.

Intanto il procuratore generale di Lecce convoca i colleghi di Taranto per “fare chiarezza” su quanto sta accadendo; il Governo ha quindi messo la fiducia per convertire il decreto Ilva, inserendolo a sorpresa nel testo sulle leggi fallimentari.

Sono ore in cui si decide il futuro dello stabilimento di Taranto. Stamattina infatti il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, è stato convocato dal procuratore generale Gaetano Vignola per discutere del caso Taranto. Vuole chiarimenti non tanto sulla decisione dei giudici di impugnare il decreto alla Corte costituzionale, quanto sulla scelta di andare avanti sul sequestro nonostante l’entrata in vigore della nuova legge: la magistratura ha fatto prima identificare gli operai al lavoro, ipotizzando una violazione dei sigilli.

 

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