In Giappone c’è il rischio deflazione

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 Il vice governatore della Banca del Giappone (BoJ) Kikuo Iwata ha comunicato che l’inflazione starà sotto l’1% per un lungo periodo di tempo è che questo può essere pericoloso in quanto accresce i rischi di deflazione. In base a queste preoccupazioni, la BOJ ha fissato l’obiettivo di inflazione del 2%, un livello ritenuto ambizioso in un Paese impantanato nel rischio deflazione da 15 anni.

Iwata ha affermato che non si aspettano di raggiungere l’obiettivo per forza in due anni, ma che c’è la determinazione giusta per porsi l’obiettivo e per lavorare al suo raggiungimento entro questo periodo.

 

Il deficit commerciale del Giappone

 

I timori del Giappone per la deflazione fanno riflettere l’Europa, dove l’inflazione è stata vicina a ciò che la Banca centrale europea (Bce) definisce la “zona pericolosa”, cioè il livello di inflazione sotto all’1%, nei mesi scorsi . La Bce ha detto che non vi è alcun rischio di deflazione perché le aspettative di inflazione sono ben ancorate .

Iwata, parlando dell’esperienza del Giappone, ha affermato che la deflazione diventa un problema quando dura abbastanza a lungo da coraggiare le famiglie e le imprese alla spesa. Ed è anche problematica perché accresce il valore dello yen, danneggiando le esportazioni giapponesi.

La BoJ ha mantenuto la politica monetaria stabile dopo l’intensa ondata di stimolo nel mese di aprile dello scorso anno, quando si è impegnata a raddoppiare la base monetaria attraverso acquisti di asset per accelerare l’inflazione al consumo al 2% in due anni. Iwata è ottimista sulle prospettive economiche del Giappone, dicendo che le aziende inizieranno a stimolare gli investimenti in ottimismo sulle prospettive. Le esportazioni dovrebbero migliorare con il calo dello yen e con la politica accomodante della banca del Giappone.

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